Rosella Sensi: "La Roma di Mourinho mi piace. Totti? Lo avrei voluto con me"

L'ex presidente promuove gli eredi di Pallotta: "Apprezzo molto i Friedkin per la loro presenza e penso che arriveranno a dama anche sulla questione stadio, sogno di Viola prima e di mio padre poi"
Rosella Sensi: "La Roma di Mourinho mi piace. Totti? Lo avrei voluto con me"© ANSA
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ROMA - Un viaggio nell'universo Roma, dal passato al futuro attraversando il presente. A compierlo è Rosella Sensi, figlia dell'indimenticato presidente Franco di cui raccolese l'eredità alla guida del club prima di cedere il testimone a James Pallotta. Al posto di quest'ultimo ora ci sono i Friedkin e l'ex 'first lady' giallorossa promuove i primi passi della nuova società, a partire dall'ingaggio di Josè Mourinho: "Siamo a punteggio pieno, quindi questa Roma mi sta piacendo molto - dice in radio a 'Il Diabolico e il Divino' su New Sound Level 90 FM -. Mi piace quello che ho visto e mi piace l'allenatore per l'identità che ha dato alla squadra e per l'attenzione alla mentalità ha saputo portare al gruppo. Credo che la strada sia quella giusta per costruire qualcosa di importante".

Mourinho e i Friedkin

Così risponde invece quando le chiedono se sia possibile fare un paragone tra lo 'Special One' e quel Fabio Capello che riportò a Trigoria lo scudetto nel 2001: "Sicuramente entrambi rappresentano il top degli allenatori quindi sì, ma da tifosa e persona scaramantica preferisco incrociare le dita e sperare nel bene della Roma senza mettere troppa pressione sull'ambiente". Nessun consiglio dunque ai nuovi proprietari: "Mi piacciono molto i Friedkin per la loro presenza, ma non voglio dare consigli; voglio solo seguire la squadra e tifare per loro, che è l'unica cosa che posso fare da ex presidente e da tifosa. Non c'è ancora stata occasione di conoscerci, anche per il periodo complicato che stiamo attraversando".

Totti e la romanità

Il discorso scivola poi inevitabilmente su Francesco Totti, bandiera della Roma dei Sensi ma ormai fuori dalla società: "Nonostante io sia romana e romanista e abbia sempre difeso la romanità, per chi vuole bene alla Roma la cosa più importante è lasciar lavorare società e squadra in serenità, senza cercare cavilli a cui attaccarsi per criticare e sostenendo le loro decisioni per il bene della Roma. Totti? Io credo che Francesco abbia intrapreso un percorso molto importante e molto interessante e gli faccio i complimenti pubblicamente. Non so se sarebbe la cosa più giusta per lui lasciare questo incarico ora che ha iniziato un percorso di questo tipo. Per quanto riguarda l'incarico da dirigente, io con Francesco avrei potuto lavorare anche fianco a fianco, ma è giusto e normale che ogni presidente faccia le proprie scelte".

Le due gestioni Spalletti

'Dribbling' secco invece sull'argomento Spalletti, tecnico protagonista della sua Roma proprio insieme all'ex capitano con cui è entrato in rotta invece nella sua seconda avventura capitolina: "Se anche ci sono stati degli attriti durante la prima gestione Spalletti non voglio dirlo, credo però che durante la seconda il club avrebbe dovuto gestire in maniera diversa la situazione perché gli aspetti caratteriali, che prescindono dal punto di vista professionale, non sempre sono visibili ma possono ripercuotersi sulla squadra e sull'ambiente".

La questione stadio

Alla Sensi viene poi chiesta un'opinione sulla questone stadio: "Credo che sia necessario che la Roma faccia il proprio stadio come tutte le squadre del mondo e credo che i Friedkin arriveranno a dama su questo argomento, realizzando il sogno che era già del presidente Viola e poi di mio padre e il mio". Da allora il calcio ha nel frattempo cambiato pelle: "Sicuramente c'è stata un'evoluzione conseguente anche all'evoluzione della comunicazione, in particolare per quanto riguarda i social. Sono diverse le componenti che hanno influito. L'unica cosa che fa sempre la differenza per la Roma - conlude Rosella Sensi - sono i tifosi, come diceva sempre mio padre. Questi sono i valori che il calcio deve continuare a mantenere".


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