Mourinho: “Io un bugiardo su questa partita. La corsa? Oggi sono tornato bambino”

Le parole del tecnico giallorosso al termine del match vinto contro il Sassuolo
Mourinho: “Io un bugiardo su questa partita. La corsa? Oggi sono tornato bambino”© AS Roma via Getty Images
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ROMA - La Roma fa tre su tre in campionato. La squadra di Mourinho ha battuto questa sera il Sassuolo 2-1 grazie alla rete allo scadere di El Shaarawy che ha fatto scatenare anche il tecnico giallorosso in una corsa sfrenata verso la Curva Sud. Dopo il vantaggio iniziale siglato da Cristante e il pari di Djurici, nei minuti di recupero è arrivato il gol dell'attaccante giallorosso per la vittoria finale della Roma. Al termine del match José Mourinho è intervenuto ai microfoni delle emittenti televisive. 

Perché il gol di El Shaarawy è così importante?
“Sono stato bugiardo con tutti, ho convinto me stesso dicendomi che non fosse una partita speciale ma non è vero, perché 1.000 partite sono tante e io non volevo una sconfitta, avevo paura di ricordare eternamente un ko nella panchina 1.000. La partita poteva finire 6-6, 7-7, potevamo vincere loro 2-1 come abbiamo vinto noi, Rui Patricio ha fatto 2-3 parate incredibili, noi abbiamo sbagliato 2 gol a porta vuota, per chi è neutrale è stata una partita straordinaria. Oggi non ho avuto 58 anni, forse ne ho avuti 10, 12, 14 la mia è stata la corsa di un bambino. Mi sono scusato con Dionisi, hanno fatto una partita fantastica, se avessero vinto non ci sarebbe stato nulla da dire, hanno giocato bene”.

Queste le parole di Mourinho in conferenza stampa: “Poteva succedere di tutto. Ogni cosa che poteva succedere sarebbe stata giustissima, se loro avessero vinto sarei stato zitto, dopo le parate di Rui Patricio, che è il nostro portiere. Anche noi abbiamo meritato. Partita incredibile per i neutrali, per la gente di Sassuolo una tristezza. Per noi fantastico, abbiamo preso tre punti molto difficili”.

Le è piaciuto l’atteggiamento?
“Una partita tremendamente difficile, una partita dopo due settimane orribili. Anche se abbiamo giocato solo con tre giocatori che hanno giocato 90 minuti in nazionale. Mancini non si era allenato, Pellegrini non si era allenato, Karsdorp ha avuto un problema a inizio settimana. Se vogliamo pensare in alto è difficilissimo, i difensori centrali erano difficilissimi da pressare. Sull’1-1 ho dovuto rischiare, potevamo vincere, abbiamo avuto tante opportunità ma abbiamo lasciato spazio per i loro contrattacchi. È un rischio che ti puoi prendere quando l’autostima è alta, la fiducia è alta, lo spirito è alto. L’unione coi tifosi fino all’ultimo minuto, la frustrazione di avere 3 minuti di recupero. Quando devo segnare il recupero è sempre 2-3 minuti, quando devo difendere sono 6-7. Questa è una mentalità top, abbiamo giocato in casa due partite molto difficili, anche quella contro l’Udinese lo sarà. Questa Serie A è diversa da quella che ho conosciuto. Siamo 7-8-9 squadre, noi, il Sassuolo, la Fiorentina, l’Udinese insieme a chi è finito in alto l’anno scorso. Non esiste più la squadra che si chiude, che arriva nel grande stadio e si sente piccola e aspetta. La Fiorentina arriva qui e gioca come ha giocato, il Sassuolo idem. Una Serie A difficile, complimenti anche ai ragazzi e ai tifosi che hanno spinto fino alla fine”.

Reynolds nel finale?
“Karsdorp era morto. Aveva i crampi. Boga e Traore lo stavano ammazzando, perché non aveva più reazione. In quel momento ho pensato che se facciamo gol non sarà per Karsdorp, se prendiamo gol in contropiede può essere per Karsdorp. Con Ibanez in panchina avrei messo Ibanez. Questa è la differenza tra noi e le altre squadre. Guarda i 5 giocatori che ha messo Simone Inzaghi in campo. Per noi è una storia diversa. Però ok, El Shaarawy, Carles Perez, Shomurodov, in alcune posizioni abbiamo giocatori di qualità. Bryan ha potenziale, ma è un ragazzino. C’è una palla in cui siamo già 2-1 e lui provoca una rimessa laterale. Doveva mettere il pallone dove c’erano i Friedkin, invece ha regalato una rimessa. Sono le cose che i ragazzi devono imparare. Le 4-5 squadre top non hanno problemi. L’Inter ha Darmian e Dumfries. Questi ragazzi devono crescere a poco a poco, però è così. Anche questo è bello”.

Per la prima volta ha vinto le prime 5 partite ufficiali.
“Non lo sapevo, non sono i numeri che cerco. Sono contento per i tre punti, per la mentalità mostrata. Non posso dimenticare Dionisi, è un bravo allenatore e ha una squadra bravissima, la mentalità viene da De Zerbi ma sta lavorando bene partendo da quella base. Il Sassuolo è una squadra molto buona e lo sapevo, per noi sono 3 punti veramente importanti. Non volevo avere una memoria negativa della partita 1.000. Fate parlare Dionisi che deve andare a Sassuolo”.


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