Mourinho: “Abraham convocato, Viña gioca. Allo Stadium poco rispetto per me”

Le parole del tecnico giallorosso alla vigilia della sfida contro la Juventus: "Nell'ultima gara a Torino sono arrivate critiche per il mio comportamento, ma molti si sono dimenticati come sono stato trattato"
Mourinho: “Abraham convocato, Viña gioca. Allo Stadium poco rispetto per me”© AS Roma via Getty Images
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ROMA - La Roma è pronta per il suo secondo big match stagionale. La squadra di José Mourinho questo pomeriggio partirà per Torino dove domani sera sfiderà all'Allianz Stadium la Juventus di Massimiliano Allegri. Lo Special One ha confermato la convocazione di Abraham, anticipata dal corrieredellosport.it, e la conferma da titolare di Matias Vina. Queste le parole di Mourinho in conferenza stampa. 

Le condizioni di Abraham?
"L'allenamento di oggi è troppo poco, però viaggerà con noi a Torino e vedremo domani. Giorno dopo giorno sta migliorando ma vediamo domani. Vina invece ci sarà".

La Juventus può lottare ancora per lo scudetto?
"Questa è una domanda da fare ad Allegri, se poi vuoi che ti risponda ti dico di sì. Hanno più di venti giocatori bravi e di qualità, hanno un grande tecnico e sono dei candidati forti alla vittoria".

Villar fuori dai convocati?
"Perché dice questo? Strano che mi chiede di Villar quando siamo più di venti giocatori, strano mi si chieda specificamente di lui. Non significa che non sia convocato, magari qualcuno lo ha visto mezz'ora fa fuori da Trigoria e ha tratto la conclusione sbagliata. Sarà con noi ma non giocherà. Sta facendo uno sforzo importante sul mio modo di giocare, sta facendo uno sforzo per cambiare il modo di giocare che l'anno scorso era più facile per lui con 5 dietro. Sono contento e arriveranno le opportunità per giocare, magari già domani".

Chi sono i "risultatisti"?
"Sono quelli che hanno vinto, poi questo nome sembra una cosa negativa. Questo è un concetto sbagliato, io e Allegri abbiamo vinto qualcosa e questo deve essere visto in maniera positiva. Io ho guidato diversi club, sarò contento di salutare Allegri prima e dopo la partita. C'è rispetto e stima, ci siamo incontrati spesso nelle riunioni UEFA a Nyon, siamo stati a pranzo e cena insieme. Non è che siamo grandi amici, però mi piace come persona e abbiamo un buon rapporto, sarà un piacere stare con lui. Sono ovviamente felice che è tornato a lavorare, è stato troppo tempo fermo".

Orsato potrebbe non essere sereno nell'arbitrare la partita? Che accoglienza si aspetta?
"Prima della partita sono sempre contento dell'arbitro, non mi interessa il passato o i risultati. Tante volte nemmeno sono interessato all'arbitro, parto dal principio che tutti sono bravi e vogliono fare bene. In questo caso Orsato ha una grande esperienza e sono felice. Qualche volta loro sbagliano e qualche volta non sono ovviamente felice e la critica esce. Come punto di partenza, sono sempre contento per l'arbitro e domani non sarà diverso. Sull'accoglienza allo Stadium forse ci sarà la stessa di sempre o forse diversa, non lo so. L'ultima volta con il Manchester United ho avuto una reazione che è stata criticata, però non sanno quello che ho passato per 90 minuti e rimane quella reazione di 10 secondi. Si parla tanto di quel tipo di atteggiamento di rispetto verso la gente, per 90 minuti in quella circostanza non c'è stato rispetto. Non è un dramma".

Come stanno gli altri attaccanti?
"Bene, se serve giocano. Abbiamo avuto delle difficoltà che grandi squadre in genere non hanno, c'è equilibrio in alcune rose che compensa i titolari. Se non gioca Abraham, abbiamo Shomurodov e Borja Mayoral che stanno bene".

I tifosi del Newcastle la indicano come uomo ideale per la ricostruzione del club?
"Non ho nulla da dire, posso dire che ho avuto connessione con la città ma niente più. Sono felice al 100% con la Roma e con il progetto dei Friedkin".

Che partita si aspetta? La teme rispetto alle altre?
"No, ogni partita vale tre punti, poi fa sempre piacere giocare con squadre che hanno giocatori di qualità".

La Roma ha già ridotto il gap rispetto all'anno scorso?
"Qualche volta è difficile rispondere perché ripeto sempre le stesse cose. La Juventus gioca per vincere la Champions League, noi per vincere la Conference League. La Juventus ha vinto nove campionati di fila, la Roma zero. La Juventus ha lavorato con Allegri già 5 anni, io sono arrivato tre mesi fa. La Juventus ha una rosa con 25 giocatori internazionali, noi ne abbiamo 13-14 con bravi giocatori giovani che cercano di imparare. C'è una differenza sostanziale, ma quando si inizia una partita siamo 11 contro 11 e fino all'ultimo secondo tutto questo si deve dimenticare, soprattutto noi. Dobbiamo avere la personalità e il coraggio di fare la nostra partita".

Ha dovuto apportare delle modifiche verso questa partita?
"L'unica cosa che posso paragonare con il passato è il pragmatismo del risultato. L'anno scorso ci sono stati dei risultati, quest'anno altro. Sto cercando di far crescere la squadra, abbiamo un piano di gioco ed è difficile lavorare con tutti perché oggi non abbiamo fatto praticamente niente, abbiamo lavorato tanto individualmente. Abbiamo un piano di gioco, sappiamo contro chi giochiamo e sappiamo già che Allegri sa come giocheremo, l'unico dubbio è se metteremo Abraham o no. Noi, invece, non possiamo capire chi giocherà nella Juventus perché sono tantissimi anche se non hanno Dybala e Rabiot, hanno tante opzioni e preparare la partita è più complicato, sarà una partita che ci servirà per il futuro. Siamo in crescita e per me è importante una determinata identità, non voglio giocare in maniera diversa rispetto a quello che sappiamo fare. Andremo lì per giocare, se non dovessimo vincere vorrei che fosse per colpa della Juventus e non nostra. C'è tanta differenza, ma quando inizia la partita ci dimenticheremo di tutto".

Cambierete il vostro sviluppo offensivo?
"Loro avranno certe dinamiche e noi anche. Non voglio perdere la nostra identità di gioco, non voglio regalare od offrire alla Juventus quello che vogliono avere, voglio dare loro cose che non piacciono. Questa è la dialettica del gioco, devo adattare la squadra talvolta e per me è più difficile rispetto ad Allegri"


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