Roma, un anno di Tiago Pinto: le tappe del gm tra mercato, Mourinho e Trigoria

Il 4 gennaio 2021 il portoghese sbarcava a Fiumicino per cominciare la sua avventura in giallorosso
Roma, un anno di Tiago Pinto: le tappe del gm tra mercato, Mourinho e Trigoria© AS Roma via Getty Images
Jacopo Aliprandi
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ROMA - Il 4 gennaio del 2021 sbarcava a Trigoria la prima vera figura dirigenziale voluta dal nuovo proprietario Dan Friedkin. Esattamente un anno fa Tiago Pinto si presentava al terminal di Fiumicino per cominciare la sua nuova avventura da general manager della Roma. I primi mesi non sono stati affatto facili per il dirigente portoghese, scovato dai Friedkin tramite la Retexo di Charles Gould e identificato come profilo migliore per riorganizzare il comparto tecnico e gettare le basi della nuova Roma texana.

Roma, un anno fa sbarca Tiago Pinto: tutte le mosse tra mercato e Trigoria 

Un avvio complicato per una serie di grane che si sono abbattute contro la Roma e che hanno complicato il lavoro di Tiago Pinto, costretto a districarsi tra numerosi problemi, dando però immediatamente un primo segnale alla piazza romana. Il portoghese davanti ai problemi non è andato in tilt ma ha reagito cercando di trovare la quadra giusta per mettere una pietra sopra le varie situazioni che si erano andate a creare dentro Trigoria. Di certo l’inizio non è stato come si aspettava. Neanche il tempo di cominciare e Tiago Pinto aveva dovuto rinviare il suo sbarco nella Capitale per la positività al Covid. 

In isolamento dentro Trigoria non si è potuto rilassare, anzi. Sempre nel gennaio 2021 ha dovuto fare i conti con la polveriera dentro lo spogliatoio causata dal deludente ko contro la Lazio e dall’eliminazione dalla Coppa Italia ai danni dello Spezia. Come se non bastasse, con la sconfitta a tavolino causata dall’incredibile errore dei sei cambi. Nelle prime due settimane di lavoro a Roma è successo di tutto: alcuni giocatori in rivolta, lo scontro tra Dzeko e Fonseca, il bosniaco messo fuori squadra e pronto a cambiare aria, la fascia da capitano spostata improvvisamente sul braccio di Pellegrini e naturalmente le ultime settimane di un mercato infuocato, alla ricerca di una soluzione per una frattura che inizialmente sembrava insanabile. In quei mesi ha cercato di tamponare l'emorragia di complicazioni, lavorando molto sul dialogo tra giocatori e allenatore, proteggendo il suo tecnico e allontanando le voci dell’esonero. 

Archiviati i problemi extra campo, le difficoltà sono proseguite con i risultati altalenanti tra campionato ed Europa League. La delusione campionato e il settimo posto in classifica hanno costretto i Friedkin e Tiago Pinto ad accelerare la ricerca di un nuovo nome per la panchina della Roma. I contatti sempre più frequenti con Maurizio Sarri, le voci su altri possibili allenatori e poi quel discorso aperto con Mourinho. Il suo “parliamone” ha aperto le strade al colpo più incredibile degli ultimi trent’anni della storia giallorossa.

Bene Mourinho, ma in estate Pinto è stato costretto a fronteggiare ancora la grana Dzeko. Il suo iniziale "resto alla Roma" si è poi tramutato a metà agosto in "lasciatemi andare all'Inter", complicando il mercato giallorosso già reso un inferno per l'infortunio di Spinazzola. Preso Vina per la fascia sinistra, Rui Patricio per la porta, Shomurodov per l'attacco, ecco Tammy Abraham dopo una sofferente trattativa portata avanti da Pinto a Londra per quasi una settimana. Lo sbarco dell'inglese, non di Granit Xhaka rimasto all'Arsenal dopo una trattativa durata settimane. Niente centrocampista e terzino destro per Mourinho, Reynolds preso nel mercato invernale fatto fuori dalla rosa perché non all'altezza. Il mercato di reazione, come viene definito dallo Special One, si è chiuso senza il colpo finale ma con dei rinnovi più che importanti per la Roma: Karsdorp, Mkhitaryan, Ibanez ma soprattutto capitan Pellegrini. Buone notizie anche dalle cessioni di Under, Pau Lopez, Kluivert, Florenzi, Bianda, Coric, poi le rescissioni di Pastore e Nzonzi. 

Via al campionato, con risultati altalenanti e qualche problema di troppo sugli arbitraggi. Tanto che lo stesso Tiago Pinto è stato costretto a intervenire in televisione chiedendo maggiore rispetto per la Roma. Non solo direttore sportivo, il portoghese si è occupato di tanti aspetti all'interno di Trigoria, da vero general manager. Ha rivoluzionato lo scouting del club digitalizzandolo completamente, ma ristrutturato il settore giovanile e (finalmente) sistemato i campi di Trigoria ottenendo da Friedkin un budget da 500mila euro per evitare nuovi problemi e nuovi infortuni, calati drasticamente dalla scorsa stagione. Ha rivoluzionato anche il settore medico sportivo, con l'arrivo di Carwyn Sharp che ha unito i vari settori dell’area medica, della performance e della nutrizione in modo da creare un profilo di lavoro adatto ad ogni giocatore. Un lavoro completo che sta dando risultati e che ne porterà sicuramente in futuro.

Adesso il calciomercato invernale. C'è bisogno di un centrocampista e di un esterno destro: un lavoro complicato con un budget minimo ancora qualche giocatore da cedere per sfoltire la rosa e alleggerire il monte ingaggi. Tiago Pinto si è immerso nelle vicende giallorosse trattenendo a lungo il respiro, ma riuscendo a riemergere dai momenti più difficili. E con lui anche la Roma. Le sfide non finiscono mai, così come gli esami: il gm dovrà convincere i tifosi anche con le prossime sessioni di mercato per regalare a Mourinho una Roma competitiva. 


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