Mourinho: “Non potrò mai allenare la Lazio. Sarà un mercato di prestiti”

Le parole del tecnico giallorosso alla vigilia della sfida contro il Milan: "Rui Patricio gioca, Pellegrini non ha novanta minuti nelle gambe. No vax? La legge è legge"
Mourinho: “Non potrò mai allenare la Lazio. Sarà un mercato di prestiti”© AS Roma via Getty Images
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ROMA - Riparte la Serie A, la Roma oggi volerà a Milano per sfidare domani pomeriggio a San Siro i rossoneri di Stafano Pioli. Questo pomeriggio il tecnico Mourinho è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match. 

Come si è allenata la squadra in questi giorni? Rui Patricio?
"Rui giocherà. Non si è allenato ieri e l'altro ieri perché ha avuto un problema alla schiena, oggi si è allenato, domani giocherà. Fuzato non c'è poi prendiamo Boer e Mastrantonio come secondo e terzo. Rui sta perfettamente. È una settimana di vacanze, ma anche una settimana di lavoro. Abbiamo lavorato bene, penso bene. Dopo 15 giorni senza competizione è normale perdere qualcosa a livello di intensità, però stiamo bene. L'unico giocatore che continua nel suo recupero è Spinazzola, poi c'è stato qualche problema col covid-19, ma siamo preparati. Dopo 15 giorni senza calcio è meglio tornare con una partita di questa dimensione, non dovremo trovare motivazioni. Penso che la concentrazione si trovi facilmente".

Lei sta segnando la storia della Roma. Ci sono club dove non potrebbe andare perché rivali?
"E' simpatico sentire che c'è una Roma prima e una dopo di me. Non la vedo così, la storia è fatta di trofei, la vedo così. Si può fare un grande lavoro senza coppe, questo sì, ci sono tanti allenatori che fanno un lavoro fantastico senza aver vinto. In questo senso dico che sto facendo un grande lavoro qui, ma per marcare la storia bisogna vincere trofei, che in questo momento non abbiamo. Siamo lontani da questo. Allenare altri club? Siamo professionisti, dire di non poter allenare altri club è duro ed è un rischio, ma ci sono dei club per i quali puoi dire no, e non lo dici per mancanza di rispetto, ma per il tipo di storia tra il club che hai allenato prima e quello che arriva. Per dire che dopo il 2010 il primo club italiano che ha parlato con me non è stata la Roma. La Roma si poteva accettare e l'altro no. Non è una mancanza di rispetto, ma per esempio non posso mai allenare la Lazio. Non è una mancanza di rispetto, è un club della stessa città, con cui ho un rapporto positivo. Sicuramente loro pensano lo stesso di me, però sono cose nell'aspetto professionale, mai nella mancanza di rispetto. Per esempio non ho mai avuto un problema col Milan, magari una battuta. Puoi partire sempre dal rispetto, ma ci sono dei club che non puoi allenare".

È stato risolto il problema dei calciatori non vaccinati?
"Sono cose private, per noi questo è sacrosanto. Qualche giocatore ha avuto il covid e ha chiesto la privacy, lo stesso con qualche giocatore che può non essere vaccinato. Ma la legge è la legge, dal momento in cui il Governo decide la decisione va rispettata, vogliamo giocatori che rispettino la legge e che possano giocare. Non penso avremo problemi".

Può dire qualcosa su Maitland-Niles? Si aspetta un altro arrivo?
"Non me la sento di parlare di lui, non è un nostro giocatore in questo momento. Sono felice di parlare quando sarà ufficiale, ora posso dire che è cresciuto vicino a me, nell'Arsenal, mentre io ero al Chelsea, al Tottenham e al Manchester United. Il profilo del nostro mercato è conosciuto, non sarà simile a quello di Atalanta e Fiorentina, dovremo migliorare la rosa con 1-2 giocatori in prestito. Karsdorp ha giocato tutti i minuti, quando era squalificato non eravamo una squadra. Eravamo squilibrati, persi, c'era Ibanez di qua, lì ovviamente come terzino di destra o come ala di destra abbiamo bisogno, e il direttore Tiago e la società stanno lavorando per questo, per cercare un profilo di giocatore che possa arrivare in prestito, per cui il club pensa che un prestito sia positivo. All'Arsenal il titolare e Tomiyasu, poi hanno Cedric e Chambers. È vero che cerchiamo di prenderlo, ma vediamo. Se viene uno già si respira un po' meglio, vediamo perché il mercato è aperto per praticamente un mese. Se riusciamo a fare questo nella prima settimana di gennaio c'è speranza per un secondo arrivo".

Pellegrini è pronto per giocare? Può coesistere con Veretout e Mkhitaryan?
"Ha recuperato bene, non ha avuto le stesse vacanze degli altri, ha avuto 4 giorni di meno. Dal 30 che siamo arrivati tutti sta lavorando normalmente Può giocare? Sì. Può giocare 90 minuti? Non credo, non sarebbe l'opzione migliore avendo una partita domenica. Non è un problema iniziare la partita. La coesistenza con gli altri giocatori è un problema che non ho mai, è un problema che mi piace tanto avere. Il problema che non mi piace è non avere opzioni. Se abbiamo questi giocatori più Villar e Bove, che possono giocare, per noi è un buon problema".

In un futuro Abraham può raggiungere i livelli di Ibrahimovic?
"Non mi piace paragonare i giocatori, principalmente quando paragoni un giocatore con una storia tremenda con uno che la storia la deve costruire. In Portogallo ogni giocatore che faceva 2 gol era il nuovo Eusebio. Lasciamo Tammy tranquillo, Zlatan è Zlatan, è una storia completamente diversa".

Le partite rischiano di essere falsate? Sarebbe giusto fermarsi?
"A me non piace parlare così, se una squadra ha 3-4 infortuni, e succede speso, anche con noi, il risultato non è falsato. La Roma gioca contro il Napoli e contro la Lazio o lo Spezia, se non gioca Pellegrini, se non gioca Smalling, se non gioca Abraham, se non gioca Zaniolo il risultato non è falsato. Ci sono delle regole, se una squadra non ha neanche un portiere penso che sarebbe una pazzia, un'ingiustizia farla giocare. Non posso mettere Mancini in porta. Ci sono delle regole, ci sono dei giocatori che devono essere disponibili. Non siamo una squadra ricchissima di opzioni, per noi è un grande problema ogni volta che manca un giocatore. Se c'è un numero sufficiente di giocatori per giocare, 13 di cui un portiere per l'UEFA, si deve giocare. Mi dispiace per i tifosi, andiamo indietro al 50%".

In questi mesi non avete mai avuto problemi a pressare i difensori avversari tranne col Milan o con la Sampdoria. Giocherete in modo simile a Bergamo?
"A me piace la tua domanda, perché è una domanda di una persona che ha letto le partite, che capisce. Penso che a Pioli sentirebbe sentire la risposta (ride, ndr). Quello che dici è vero, hanno fatto un gioco passivo nel modo di gestire il pallone dietro, quello che dici è vero, ma dirti quello che abbiamo preparato... la domanda è bella, ma la risposta è brutta (ride, ndr). A volte vuoi fare delle cose ma non riesci a farlo. Abbiamo analizzato le partite, cercheremo di fare un risultato diverso rispetto all'andata".


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