Roma, il progetto top club dei Friedkin: da Mourinho a Pinto, i dettagli

La società sta lavorando per diventare stabilmente competitiva: le strategie di mercato, l'interazione tra i dipartimenti, sempre con l'avallo dell'allenatore
Roma, il progetto top club dei Friedkin: da Mourinho a Pinto, i dettagli© AS Roma via Getty Images
Guido D'Ubaldo
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La Roma è già nel futuro. La società sta lavorando per diventare stabilmente competitiva. Le strategie di mercato, l'interazione tra i vari dipartimenti della società, tutto sempre con l'avallo dell'allenatore. L'importanza del settore giovanile, che già adotta criteri per tenere alta la percentuale degli italiani nel vivaio, per valorizzare i giovani del territorio. Scopriamo come è cambiato il modo di lavorare in questi mesi a Trigoria, per un processo che richiede tempo, come hanno ricordato Mourinho e Tiago Pinto. I Friedkin hanno affidato alla direzione sportiva un progetto ad ampio respiro. Il mandato della proprietà a Tiago è stato quello di riorganizzare tutti i dipartimenti. Basti pensare che appena arrivati i nuovi proprietari hanno perso una partita a tavolino perchè erano state compilate male le liste. Le figure che hanno lavorato prima di Pinto a Trigoria erano molto accentratrici. Quando la Roma è rimasta senza direttore sportivo Fienga ha dovuto improvvisarsi tale, ma sapeva che lo faceva solo pro tempore. Sul mercato è andato sul sicuro, si è affidato a procuratori che gli presentassero soluzioni pronte. Pinto ha dovuto fare una riflessione più profonda. Ha potenziato la segreteria sportiva e l’ha affidata a Maurizio Lombardo.

Il settore giovanile

È l’emblema di come lavora Tiago. Ha valorizzato un gruppo di giovani e ha costruito intorno a loro una struttura che poi è stata estesa ad altri ragazzi: un preparatore atletico, un medico, un nutrizionista. E un addetto stampa, per abituarli a fare interviste. Parliamo di Zalewski, Bove, Darboe e di tutti i giovani che si sono affacciati in prima squadra, da Volpato a Missori e altri. Ogni settimana sono stati prodotti report specifici per questi ragazzi e sono stati aggiornati i programmi di lavoro, per favorire la crescita e l’ambientamento. Si è lavorato sui valori della massa magra, sui chilometri percorsi in partita o in allenamento. Nello staff è previsto anche il team manager, che ha valutato i ragazzi dal punto di vista comportamentale. Tutti beneficiano di questo supporto. Con l’arrivo di Vincenzo Vergine, uno che dal settore giovanile ha tirato fuori Chiesa, Vlahovic e Bernardeschi, si è lavorato per privilegiare la formazione di ragazzi provenienti dal territorio. La Roma non rinuncerà agli stranieri, ma l’obiettivo principale è formare giovani del territorio. Per questo la figura di Bruno Conti è importante, per rinsaldare i rapporti con il florido bacino del Lazio. Il settore giovanile ha un responsabile, Vergine, poi Conti, con l’attività di scouting nella regione e Lo Schiavo, che fa il lavoro di Bruno su scala nazionale e internazionale. I ragazzi che si stanno imponendo in prima squadra, Zalewski e Bove, sono quelli che sono stati formati nel club.

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