Mourinho, l'obiettivo è vincere la Conference League per costruire la Roma del futuro

Il tecnico sta portando avanti il progetto dei Friedkin: gode della massima fiducia e conosce bene lo scopo della sua missione nella Capitale
Mourinho (all.) 8 
La notte dei romanisti è la sua notte. Non perché è il capopopolo e basta. Non perché è riuscito finalmente a cancellare il Bodø dal tabellone della Conference. Ma perché costruisce la rimonta perfetta: indovina la sorpresa Zaniolo, nascondendola anche al giocatore, dopo averne stuzzicato l’orgoglio, proponendo una squadra coraggiosa e determinata. E davanti a un pubblico galattico regala alla Roma la terza semifinale in cinque stagioni, l’ottava di sempre. Forse il meglio deve ancora venire, per l’unica italiana rimasta in Europa.© LAPRESSE
Guido D'Ubaldo
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ROMA - Operazione Leicester. Mourinho punta sulla Conference per convincere i Friedkin a costruire una squadra scudetto. Il tecnico ha carta bianca alla Roma, ha chiesto rinforzi importanti e costosi. I proprietari americani per il momento hanno preso tempo. Con la conquista della Coppa sarà più facile rendere competitiva la Roma. Josè è il vero padrone di Trigoria. Ha chiesto di rivoluzionare la rosa, supervisiona l’attività del settore giovanile, conosce i dipendenti uno per uno. E, soprattutto, continua a veder crescere il suo appeal nei confronti della tifoseria. La Roma si appresta a vivere un intenso fi nale di stagione, con l’obiettivo dichiarato di provare a vincere la Conference League. Mourinho anche nei periodi più bui ha sempre goduto della massima fiducia della proprietà Friedkin e ha carta bianca per costruire la rosa del futuro, è consapevole della disponibilità della società ed è anche disposto a continuare a lavorare anche con i giovani. L’allenatore portoghese ha impiegato pochi mesi per calarsi nella realtà giallorossa, fatta di entusiasmo e passione: «So dove sono e so per cosa sono venuto. Quello che cerco di trovare è un equilibrio: essere intelligenti sul mercato, creare un’identità e la stabilità nel club. La Roma deve avere successo», questo il manifesto programmatico dello Special One. Ha accettato un programma a lunga scadenza, ma la sfida capitale lo affascina: «È un progetto differente rispetto a quello a cui sono abituato, solitamente vado in club in cui gli obiettivi sono i successi immediati. Non sono pronto a cambiare la mia natura, ma sono pronto a cambiare il mio approccio». Più chiaro di così...

Il carisma di Mourinho

Mourinho è il plenipotenziario di tutta la sfera sportiva della Roma. La proprietà ha sempre sostenuto l’allenatore. I Friedkin lo hanno imposto e sono sicuri di aver fatto la scelta migliore. I proprietari americani hanno contatti diretti e frequenti con l’allenatore, con il quale parlano in inglese. Mourinho ha due uffici a Trigoria, uno vicino allo spogliatoio e l’altro adiacente a quello di Dan e Rayan. Lo Special One incide sul mercato più pesantemente rispetto a quando è arrivato, senza affi darsi solo agli algoritmi nella ricerca dei giocatori. Esercita il suo carisma anche con tutti i principali procuratori internazionali. La sua leadership è riconosciuta anche fuori da Trigoria. I tifosi sono convinti che come è sempre riuscito nella sua carriera si farà costruire anche a Roma una formazione vincente. Alzando la coppa sarà più facile. Mourinho fa l’allenatore con passione ed entusiasmo. Non molla di un centimetro. Vuole controllare tutto, arriva prestissimo al centro sportivo, l’autista lo accompagna anche alle otto del mattino ed è l’ultimo ad andarsene. A volte resta anche a dormire a Trigoria. Ha frequenti riunioni con i suoi collaboratori, studia, si aggiorna in continuazione. È un grande lavoratore. Ricorda molto Capello, l’ultimo ad essere riuscito a vincere lo scudetto.

Mourinho decide tutto

Mourinho gestisce tutto, al ristorante è sempre insieme ai suoi collaboratori, ha indicato orari e abitudini. In questo periodo con il suo staff sta preparando la nuova stagione. Appena arrivato la Roma aveva svolto il precampionato in Algarve e Mourinho si era trovato bene. I costi però non erano economici. Alcuni organizzatori hanno offerto due località in Austria, una vicino Salisburgo, l’altra tra Villach e Klagenfurt. Sarebbe tutto gratis per la società, anche il trasferimento. Un risparmio non di poco conto. Le due località sono state visitate dai responsabili del commerciale, ma le strutture dovranno essere testate dal travel manager e dai collaboratori di Mourinho. All’allenatore interessa molto avere la privacy durante la preparazione, è abituato a lavorare a porte chiuse. La decisione sarà imminente, considerato che siamo quasi arrivati a maggio. Durante la sosta per il Mondiale la Roma potrebbe partecipare a un torneo negi Emirati Arabi o negli Stati Uniti, ipotesi più remota a causa dei costi.


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