Il 5 maggio del 2010, José Mourinho usciva dallo stadio Olimpico mostrando il pugno ai tifosi della Roma: aveva appena vinto la Coppa Italia con l’Inter. Il 5 maggio del 2022, José Mourinho è uscito dallo stadio Olimpico piangendo, davanti ai tifosi della Roma: aveva appena regalato loro una finale europea che mancava dal 1991. Il cerchio si è chiuso, o forse si è appena aperto. Unite i puntini di una storia travolgente, quella Special, che alla Roma è cominciata sempre a maggio, un anno fa, nello stupore generale. Per capire come si sia arrivati a Tirana, nel tripudio di un popolo, bisogna ripercorrere le tappe di un avvento che ha sconquassato ogni equilibrio psicologico e tecnico.
MAGGIO 2021
I tifosi romanisti aspettavano un uovo di cioccolata, si sono trovati una pepita d’oro. All’improvviso. Mentre Tiago Pinto teneva i fili della trattativa con Maurizio Sarri, i Friedkin convincevano Mourinho a sposare la loro causa. Era il 4 maggio. Tra sospetti e ironia, la Roma annunciava al mondo il salto di qualità con una semifinale di Europa League ancora da giocare. Troppa era la frenesia della proprietà di costruire il futuro, contrapposto a un presente grigiastro. Intanto Mkhitaryan, uno dei pilastri della squadra, segnava a La Spezia il gol del 2-2 negli ultimi minuti del campionato: era il pareggio che serviva a giocare la prima Conference League della storia.
GIUGNO 2021
Con la Nazionale impegnata all’Europeo, si spengono per qualche settimana i fari su Mourinho. Che però non perde occasione, dall’osservatorio di Londra, per manifestare interesse per la Roma attraverso i social. In città scatta il toto-arrivo, si spargono voci di ogni tipo. In realtà servirà ancora un po’ di pazienza per vederlo dal vivo. Prima di preparare i bagagli, Mourinho si è spostato nella sua Setubal per una breve vacanza.
LUGLIO 2021
Eccolo: lo sbarco di Ciampino, su un volo privato guidato dal presidente Friedkin, è scolpito nella mente dei tifosi, che lo accolgono a migliaia all’aeroporto, “scortandolo” poi verso Trigoria. Sono le 14.44 del 2 luglio. È la svolta più incredibile della storia della Roma. Mourinho deve osservare i cinque giorni di quarantena, come previsto da protocollo anti-Covid, ma l’entusiasmo cresce. Se ne accorge anche lui, che mesi dopo dirà: «Non mi era mai successo di essere accolto così da una tifoseria. Ai romanisti non ho ancora dato niente, anzi semmai ho tolto qualcosa vincendo con l’Inter». Il 7 luglio Mourinho viene presentato in una conferenza-show al Campidoglio nella quale cita ad arte Marco Aurelio, l’imperatore-filosofo, la cui statua sorge a pochi metri: «Nulla viene dal nulla, nulla ritorna nel nulla». L’unica richiesta esplicita è l’acquisto di un terzino sinistro, visto il contemporaneo infortunio di Spinazzola. La squadra intanto comincia la preparazione a Trigoria.
AGOSTO 2021
È un mese turbolento, specialmente a causa del mercato. La Roma vuole liberarsi di Dzeko, Dzeko vuole andare via, ma non si trova la squadra giusta per completare l’opera. A pochi giorni dall’inizio della stagione, Lukaku va al Chelsea. Si sblocca il domino: l’Inter prende Dzeko quasi gratis, la Roma si ritrova senza centravanti. Mourinho chiede aiuto ai Friedkin: datemi Tammy Abraham. Ok, José. Quaranta milioni al Chelsea e affare fatto. Questo movimento costringe però Tiago Pinto a rinunciare al regista chiesto da inizio estate: Xhaka. Mourinho a conti fatti otterrà soltanto due giocatori esplicitamente desiderati: Abraham appunto e il portiere, Rui Patricio. La stagione però promette bene: eliminato il Trabzonspor con due vittorie nel preliminare, la Roma comincia con un esaltante tre su tre in campionato.
SETTEMBRE 2021
Mourinho qui frena l’immaginazione della tifoseria dopo la millesima panchina in carriera e la corsa sotto alla Sud per il gol di El Shaarawy contro il Sassuolo: «Non esageriamo, non abbiamo vinto 40 partite». Profezia equilibrata, perché la squadra perde male a Verona il 19 settembre, sotto alla grandine. E il primo derby è una grande delusione. È il momento in cui Mourinho capisce come e dove sia necessario intervenire. Internamente, intanto, con l’introduzione di una disciplina di lavoro ferrea. Vengono coinvolti tre ragazzi della Primavera: Zalewski, Felix e Bove. «Loro si allenano con noi e non vanno da nessuna parte a gennaio» tuona il capo. All’esterno, la comunicazione mira a sottolineare le lacune della rosa e al tempo stesso a contestare gli arbitraggi spesso poco soddisfacenti.
OTTOBRE 2021
Ecco la tremenda scossa. Durissima. Il 6-1 di Bodo, «la peggiore sconfitta della mia carriera», provoca un’epurazione. Mourinho esclude dai convocati Borja Mayoral, Villar, Diawara e Kumbulla. Di questi quattro, soltanto l’ultimo tornerà nelle sue grazie. Negli spogliatoi norvegesi, le frasi sono devastanti: «Tra di voi c’è gente che non giocherebbe in Serie B o nel Bodo». Uno sfogo che non resterà isolato.
NOVEMBRE 2021
L’autunno è difficile. La Roma rallenta in campionato e anche in Conference non entusiasma. Mourinho decide di cambiare la strategia di partenza: fuori Zaniolo, spazio alla difesa a tre. Il giovane Felix segna una doppietta in casa del Genoa ma il pensiero è già rivolto al mercato invernale.
DICEMBRE 2021
Zaniolo si riprende il posto, la Roma si rilancia in Europa chiudendo il girone davanti al Bodo. La vittoria di Bergamo è un magnifico episodio. Però l’anno solare si chiude con un magro pareggio contro la Sampdoria.
GENNAIO 2022
Senza grandi risorse, la Roma aggiunge alla rosa solo due prestiti: Sergio Oliveira e Maitland-Niles. La squadra parte malissimo, con due sconfitte contro Milan e Juve. La seconda è un’apocalisse, da 3-1 a 3-4 in sette minuti. Mourinho è sconsolato: «Non pensavo fosse così difficile trasmettere la mia mentalità». Eppure da quel giorno, con le bastonate e le coccole, la Roma riparte con la serie di 13 risultati utili consecutivi in campionato.
FEBBRAIO 2022
Secondo elettroshock: l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano dell’Inter. Mourinho esplode negli spogliatoi, usando toni ancora più duri rispetto a Bodo perché si scaglia contro i titolari «senza palle, da Serie C».
MARZO 2022
La Roma reagisce allo stimolo con carattere. Batte ancora l’Atalanta, stravince il derby di ritorno. Abraham entra nel cuore dei tifosi, l’Olimpico si riempie fino all’ultimo seggiolino.
APRILE 2022
Mourinho è sempre più padrone della situazione. Promette di eliminare il Bodo dalla Conference e ottiene in cambio una grande partita, con tripletta di Zaniolo. L’Europa è più vicina anche attraverso il campionato, mentre l’1- 1 di Leicester è la base per centrare la finale.
MAGGIO 2022
Il 5 maggio è la festa, non una fine. Ei fu. Ma Mou è ancora. E sarà sempre di più. Quella con il Feyenoord è la sua quinta finale europea, supercoppe escluse. Finora le ha vinte tutte. Qualcosa può significare, no?