Da Real-City alla Roma di Mourinho, il popolo c'è sempre

Da Real-City alla Roma di Mourinho, il popolo c'è sempre© AS Roma via Getty Images
Italo Cucci
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Roma-Leicester: ho visto una Città - non solo uno stadio - esplodere di gioia, gridare, cantare, piangere. E ho pensato agli annoiati, agli insoddisfatti, ai causidici che non conoscono - li compiango - l’intima ricchezza del calcio metafora della vita che abbiamo visto rinascere dopo anni di paura e dolore proprio lì, negli stadi - anche quelli italiani - sede privilegiata dell’Emozione, ch’è uguale per tutti gli eventi di qualsivoglia serie - A, B, C, e c’è già un insegnamento scolastico - senza addentrarsi in confronti tecnici, per carità, questi giusto oggetto di commenti accademici.

Calcio, undici giorni di semplice felicità

Voglio dire che ho vissuto con emozione - talvolta con commozione - la magica sequenza iniziata con Manchester City-Real Madrid (4-3) e proseguita con Liverpool-Villarreal (2-0), Bologna-Inter (2- 1), Salernitana-Venezia (2-1), Real-City (3-1) e Roma-Leicester (10-1, 9 gol del popolo). Mentre è già iniziata l’avventura dei playoff di Serie C e torna ad agitare le folle il vecchio Zeman con il suo Foggia ritrovato dopo trent’anni.

Undici giorni di semplice felicità pallonara mentre intorno resiste, pur mitigata, la paura del Covid e cresce l’orrore della guerra. E lo spettacolo non l’hanno prodotto solo i pedatori e i loro mister, giustamente omaggiati con applausi, grida e bandiere, ma gli uomini, le donne, i bambini che hanno preso d’assalto lo stadio, l’ultima chiesa laica frequentata da appassionati, veri pacifisti raramente traditi - in eventi “sacri” come quelli segnalati - da coglioncelli a piede libero. Emozioni - dicevo - e anche commozione: ascoltando “You’ll never walk alone” all’Anfield, cogliendo il pensiero di Mihajlovic aleggiante sul Dall’Ara, spalancando gli occhi su quello striscione dell’Olimpico - AUGURI SOFIA - per poi sentire scorrere lacrime di felicità. Ci mancano forse miliardi e campioni, il popolo c’è, sempre. Anche dove non si cercano scudetti. È questa la nostra vera ricchezza.


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