Pellegrini, dedica speciale: "Grazie papà, mi hai fatto amare la Roma"

Una notte insonne, da capitano e vero leader della squadra. Tanta gioia, tanta commozione e uno sguardo al futuro
STAGIONE 2014-2015

- Lorenzo Pellegrini 
- Michele Somma
- Daniele Verde© AS Roma via Getty Images
Guido D'Ubaldo
4 min

INVIATO A TIRANA - Ha trascorso una notte insonne. Una coppa val bene qualche ora di sonno, avrà tempo di riposare appena se ne andrà in vacanza. Lorenzo Pellegrini è cresciuto tanto in questa stagione ed è il degno capitano di questa Roma. Il simbolo, l’unico romano tra i titolari, considerando Bove tra le riserve e Zalewski di Poli e nazionale polacco. Lorenzo pensa in grande, è il vero leader di questa squadra, riconosciuto dai compagni, punto di riferimento in campo per Mourinho. Nella lunga notte ha confessato le sue ambizioni, quaso un manifesto programmatico della Roma che verrà. La Roma riparte da Pellegrini, il primo capitano romano ad alzare una coppa in Europa: «E’ stato importante vincere con questa mentalità che ci ha trasmesso Mourinho. Si dovrà ripartire da qui. Dobbiamo ripartire da questi ragazzi». Si avvicina Zalewski che per festeggiare gli versa un po’ di Sprite in testa. Lorenzo lo abbraccia e lo stringe a sé: «Dobbiamo ripartire da ragazzi come Nicola, che ci danno tanto, che si impegnano e stanno sempre sul pezzo. Anche se a volte possiamo essere un po’ duri ed esigenti con loro, per fargli capire le cose che possono aiutarli a crescere». Il giovane esterno è stato la rivelazione della stagione, in primavera è diventato titolare e poi Mourinho non lo ha più tolto di squadra. E’ stato il giallorosso più giovane della finale e ha confermato tutto il suo valore. Pellegrini lo promuove: «Ha fatto una grande stagione, ha qualità impressionanti, non deve porsi limiti perché può arrivare dove vuole. Gli dico sempre di provare la giocata, di sbagliare, di stare sul pezzo però sta crescendo bene e con questa coppa anche lui si toglie una grande soddisfazione. Sono contento per lui e sono contento di essermela tolta anch’io». 

Pellegrini nel nome del padre

Ha scommesso sulla sua romanità, su un percorso da fare sempre con la stessa squadra, magari rinunciando anche a qualcosa, dal punto di vista economico e dei risultati. Lorenzo ha scelto la stessa strada di Totti e De Rossi, è riuscito a vincere un trofeo europeo con la Roma, cosa che non è riuscita a chi lo ha preceduto. E’ animato da un sentimento antico, che parte da lontano e che per la prima volta Lorenzo rivela, dopo aver alzato la Coppa: «L’amore per questi colori, per questo stemma, mi viene tramandato da mio padre, che è una delle persone più importanti della mia vita. Non l’ho mai fatto, ma oggi lo ringrazio per avermi trasmesso questa romanità, chiamamolo pure questo romanismo»

Roma vera, Pellegrini leader

Quanto è cresciuto questo ragazzo che è un esempio per i più giovani, che sa essere leader senza alzare la voce: «Sento che questa squadra si sta trasformando in una squadra vera. Ho avuto questa percezione negli ultimi tempi, non è stato facile vincere a Torino e poi battere il Feyenoord in pochi giorni, a fine stagione quando la stanchezza si fa sentire e hai tutto da giocarti senza avere niente in mano. Questo deve essere il nostro punto di partenza, cerchiamo di rivivere momenti come questo il prima possibile. Adesso avremo tempo per riposarci, ma dovremo cominciare la nuova stagione con la stessa voglia, con la stessa mentalità che ci ha trasmesso Mourinho». 


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