Roma, via all'Opa. La cena con i Friedkin e non solo: tutti i vantaggi

Tante iniziative promosse dal club agli azionisti che cederanno la propria quota partecipativa. In ogni caso il delisting sarà ultimato con un piano B già approvato dalla Consob
Roma, via all'Opa. La cena con i Friedkin e non solo: tutti i vantaggi© AS Roma via Getty Images
Jacopo Aliprandi
7 min

ROMA - "Non azionisti ma protagonisti”. Con questo slogan (e hashtag) la Roma ha avviato oggi l’Opa, l’offerta pubblica d’acquisto delle azioni, che in caso di successo consentirà al club di uscire ufficialmente dalla Borsa. 

“Una nuova fase della storia della AS Roma è alle porte: scegli di dare forza al nuovo progetto e trasforma la tua partecipazione”, il messaggio della società ai circa 4-5mila azionisti che detengono il 10,9% delle quote del club. La Roma ha deciso di affrontare il delisting senza parlare una lingua finanziaria ma cercando di toccare il cuore dei tifosi. La risposta alla prima parte dell’operazione è stata molto positiva. I Friedkin sono partiti un mese fa detenendo l’86.8% del capitale percento, a ieri sono arrivati ad acquisire l’89.99% del capitale sociale. La prima operazione per il club è stato un successo, la Stake-Building è finita 10 giorni prima del previsto mostrando anche un momento di grande vicinanza tra il club e la minoranza degli azionisti che hanno beneficiato di un premio economico pari allo 0.43% per azione.

Roma, i vantaggi per gli azionisti: dall’evento con la squadra alla cena con i Friedkin

Da oggi scatta anche il Loyalty Program per coloro che cederanno le proprie azioni. La Roma ha deciso di premiare tutti gli azionisti che nel periodo di offerta, dal 13 giugno all’8 luglio, cederanno le proprie azioni. Il club ha deciso di creare tre fasce di vantaggi per coloro che cederanno le proprie partecipazioni: Assist Club (fino a 25.000 azioni vendute), Assist Club Plus (tra 25.000 e 180.000 azioni vendute) e Assist Club Platinum (oltre 180.000 azioni vendute). Le tre categorie offrono dei premi e degli incontri senza precedenti per un maggiore contatto tra la Roma e tifosi. 

Gli azionisti che rientrano in tutte e tre le fasce (e che cederanno il 100% della propria partecipazione) potranno assistere una volta l’anno a un allenamento della squadra a porte aperte, riceveranno un gagliardetto limited edition della stagione 2022/23, avranno un incontro con il Top Management per conoscere i programmi del Club, uno sconto del 10% in tutti i Roma Store e beneficeranno di una finestra di acquisto prioritaria per il Derby. 

Per le due fasce superiori ci sarà anche un evento riservato con l’allenatore della Prima Squadra (per coloro che avranno ceduto il 100% delle proprie azioni), una maglia della Roma della nuova stagione, potranno conoscere i giocatori e partecipare a un brindisi natalizio. In più la squadra giocherà una partita indossando una maglia speciale, con incisi i nomi dei partecipanti all’Assist Club. 

Solo per i Platinum invece ci sarà una volta l’anno una cena con Dan e Ryan Friedkin all’interno di una location esclusiva (per gli azionisti che hanno ceduto il 100% della propria quota), un match all’Olimpico in sedute Premium arricchito da un evento post-partita in una location esclusiva e l’assistenza dedicata per i servizi del Programma Assist Club.

Veri e propri privilegi per coloro che aderiranno all’Opa entro le prossime quattro settimane, restando comunque legati al club e ancora più vicini alla squadra. Insomma, la Roma vuole mantenere a bordo gli azionisti per renderli più protagonisti con incontri con la dirigenza (una volta l’anno, per fare un punto sulle strategie), la squadra e l’allenatore. Sì ma per quanto tempo? Come minimo per cinque stagioni. Inoltre il club non esclude che già prima dei cinque anni questo programma possa confluire in un membership programm più ampio e perenne che la società sta studiando per tutti i tifosi. 

Roma, ecco il piano B per uscire dalla Borsa

La Roma ha voluto quindi approcciarsi in una maniera diversa da questa operazione di delisting, non guardando soltanto al lato finanziario ma anche a quello sentimentale, per recuperare il rapporto con gli azionisti, tenendoli in forte considerazione senza arrivare immediatamente al piano B già approvato dalla Consob. Se infatti l’Opa non dovesse avere successo il club porterà avanti una fusione tra la società dei Friedkin che detiene le azioni della Roma (la Romululs and Remus Romulus and Remus Investments LLC) e il MIV (holding italiana) per raggiungere il 95% del capitale sociale e quindi uscire dalla Borsa. Con questo piano B gli azionisti (tutti, anche coloro che avevano aderito inizialmente all’Opa) non avrebbero i benefici sopra citati ma esclusivamente il premio di acquisto dello 0.43%. 

Roma, i motivi dell’uscita dalla Borsa

Se la Roma dovesse raggiungere il 95% tramite l’Opa, dagli inizi di agosto già sarebbe una società privata. Con il piano B invece il delisting si sposterebbe entro fine anno. 

Ma quali sono i vantaggi per la Roma dall’uscita dalla Borsa? Essere quotati comporta un controllo delle autorità più stretto, ma anche costi fissi elevati tra figure professionali, obblighi di reportistica e figure interne. Tanto l’aumento di capitale quanto la costruzione dello stadio sono operazioni che comunque rimarrebbero in vita al di là della quotazione, ma chiaramente con l’uscita dalla Borsa ci sarebbe uno snellimento dei processi interni. Per l’aumento di capitale a quel punto i Friedkin valuteranno se necessario oppure no e in quali termini, per la costruzione dello stadio invece l’uscita dalla Borsa darà maggiore libertà di movimento al club. La Roma si prepara al delisting sperando di portarlo avanti insieme agli azionisti per rafforzare ulteriormente questo legame con l’intera piazza grazie ai traguardi raggiunti fin qui dalla famiglia Friedkin. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA