Come giocherà la Roma con Dybala: tutte le idee di Mourinho

Lo Special One può riportare alla luce il Paulo dell’era pre-Ronaldo: quello libero di inventare calcio. E Zaniolo avrà più spazio e meno responsabilità
Come giocherà la Roma con Dybala: tutte le idee di Mourinho© 2022 Fabio Rossi
Alberto Polverosi
5 min

ROMA - Abraham non è Ronaldo. Che c’entra con Dybala alla Roma? C’entra, c’entra. La fortuna di Dybala è la libertà. Libertà di movimento, di pensiero, di immaginazione. E questo straordinario fantasista è stato libero di creare e di segnare fino all’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus. Da quel momento, la sua flessione è apparsa evidente a tutti, anche a lui stesso. Allegri, Sarri e Pirlo hanno provato a metterli insieme, ma hanno sbattuto contro un muro.
Da quando CR7 ha indossato la maglia bianconera, estate 2018, l’argentino ha perso la luce. Lo dicono anche i numeri che, per un attaccante, sono sinceri testimoni della carriera. Campionato 2017-18 (Ronaldo era ancora al Real Madrid), 22 gol per il 10 bianconero; campionato 2018-19 (primo di Ronaldo), 5 gol; campionato 2019-20, 11 gol. Poi Ronaldo se n’è andato e Dybala, nella Juventus, non ha più trovato se stesso, anche se nell’ultima stagione, fra alti e bassi dovuti a una interminabile serie di acciacchi e di infortuni, è tornato a 15 gol in 39 partite ufficiali.

Lavoro e fantasia

Ma Abraham non è Ronaldo. Abraham per la squadra fa un lavoro che Cristiano nemmeno si sogna. E neppure Dybala, sia chiaro. Per questo nella Juve, quando giocavano insieme, era impossibile trovare un bilanciamento. Uno che non contribuisce alla fase difensiva può essere un lusso, ma in qualche modo si rimedia perché poi i gol arrivano lo stesso. Invece due che non si occupano di quel tipo di lavoro, per garantire un bilanciamento devono segnare 2-3 gol a testa a partita. Con l’inglese, l’equilibrio è assicurato e Paulo, nella Roma, potrà riappropriarsi di se stesso, del meglio del suo repertorio.
Lasciando la Juve, meglio la Roma dell’Inter dove avrebbe trovato un allenatore inchiodato al 3-5-2, così rischiava di entrare in una specie di rotazione con Lukaku e Lautaro Martinez. Nella squadra di Mourinho il posto è suo e anche l’Olimpico, che per vent’anni si è deliziato col calcio di uno dei più grandi numeri 10 di sempre, diventerà presto il suo stadio.

Alta qualità

Dybala ha 29 anni, Zaniolo 24 come Abraham, Lorenzo Pellegrini 26, con un quartetto così Roma può sognare. La qualità è a livelli notevoli e in questo caso si mischia con una certa esperienza. Non ci sono giovanissimi su cui scommettere, il valore è accertato anche se Zaniolo deve dimostrare ancora qualcosa con i gol e sotto questo aspetto la presenza di Dybala lo faciliterà non poco. Ma il vero beneficio sarà per Abraham che avrà al suo fianco un rifinitore vero, un cannoniere che non vede solo la porta ma anche il compagno.

Dopo Miki

Da un punto di vista numerico, Dybala prende il posto di Mkhitaryan e la differenza è evidente. L’armeno, protagonista di un’eccellente stagione nella Roma, arriva in zona-gol partendo da dietro, scambio e via dentro; l’argentino probabilmente partirà più avanti, quasi al fianco di Abraham, saranno compagni di reparto. Appena trovata l’intesa, saranno un 10 e un 9 nel vero senso del numero, un trequartista/seconda punta/rifinitore al fianco (o poco dietro) di un centravanti/lavoratore. Ai due dovrà aggiungersi Zaniolo che, se sarà capace di sfruttare l’occasione nel verso giusto, potrà sentirsi meno appesantito di responsabilità che ora ricadranno su Dybala. Con l’animo più leggero, Nicolò avrà la possibilità di crescere ancora, liberando tutto il suo estro e tutta la sua fantasia.

Le punizioni

Nemmeno Lorenzo Pellegrini è Ronaldo. Su punizione, nelle tre stagioni in cui hanno condiviso la Serie A, il romanista ha segnato più di Cristiano (facile, appena un gol per CR7) ma ora, con Dybala, si divideranno il compito. Paulo, nella Juve di Ronaldo, era escluso, ogni punizione, da destra, da sinistra, dal centro toccava al portoghese anche se quel suo unico gol da calcio piazzato è arrivato contro il Torino al 43º tentativo. Alla Roma l’argentino porterà gol, assist, fantasia, tecnica, avrà voglia di riprendersi la scena, di riscattare le ultime opache stagioni, forse anche di dimostrare qualcosa alla sua ex squadra. È pure l’anno del Mondiale e una buona partenza in campionato potrà farlo risalire nella considerazione di Scaloni, il ct della Seleccion.
Con Mourinho sta per nascere un altro Dybala. O forse sta solo per rinascere quello vecchio.


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