Dybala: "A Roma per vincere ma per lo scudetto è presto. Se segno alla Juve non esulto"

L'attaccante argentino si presenta in conferenza stampa: "Non mi sento tradito dall'Inter. A Trigoria porto la mia esperienza"
8 min

ROMA - È il Dybala Day. Oggi la Roma ha presentato l'attaccante argentino prima ai media e poi ai tifosi. Alle 14.30 si è tenuta la conferenza stampa dalla sala Champions di Trigoria dove l'argentino ha risposto alle domande dei giornalisti sul suo approdo in giallorosso e le prospettive future. Questa sera alle 21 invece la Joya sarà presentata ai tifosi: dalle 21 alle 22.15 è infatti in programma l'evento al Colosseo Quadrato all'Eur dove Dybala saluterà i romanisti prima dell'esordio ufficiale in maglia giallorossa. 

Queste le parole di Tiago Pinto a introdurre la conferenza stampa: "È una gioia avere la Joya. Per portare Dybala alla Roma c'è statto bisogno di un lavoro di squadra, ringrazio la proprietà per il loro coinvolgimento, e il mister che è stato abbastanza importante ma ringrazio anche l'entourage di Dybala per creare questa partnership. In questi giorni al di là della qualità del giocatore mi ha fatto vedere il coinvolgimento e l'empatia con la squadra. Ha grande voglia di fare con la Roma. Per noi è un piacere averlo qui, questo dimostra la credibilità e l'ambizione del progetto". 

Queste le parole di Dybala in conferenza stampa.

Qui a Roma trovi una proprietà molto solida, un allenatore che non ha bisogno di presentazioni e un gruppo che ha cominciato a vincere. È giusto cominciare ad alzare il livello di ambizione per lo scudetto?
"È preso per parlare di scudetto, c'è tanta voglia da parte di tutti di far bene. La Roma ha vinto un trofeo molto importante e vuole avere ambizione per il futuro. La Roma è cresciuta con il mister e i giocatori. Il nostro obiettivo è vincere partita per partita, poi più avanti vedremo dove saremo. In questo momento ci sono squadre più avanti di noi per lo scudetto, noi dobbiamo lavorare per far bene". 

Ti sei sentito tradito dall'Inter? 
"No per niente, dopo la fine del mio contratto con la Juve i miei agenti hanno parlato con molte squadre. Ho un bel rapporto con Marotta ma tante squadre si sono avvicinate. Poi è arrivato il direttore a Torino e le cose sono cambiate".

Il rapporto con Mourinho. 
"Il mister deciderà dove devo giocare, sono aperto a fare qualsiasi ruolo. La chiamata del mister è stato un piacere enorme, la prima l'ho fatta con il direttore e poi mi sono sentito con lui. Conoscevo alcuni dei ragazzi e la chiamata di tutti è stata una dimostrazione d'affetto".

Quali sono le certezze che la dirigenza e Mourinho ti hanno dato? 
"La prima cosa che ho chiesto al mister è stata quale obiettivo aveva, cosa volevano vincere. Anche lui vuole vincere come me, lo ha fatto tanto in carriera. Tutti abbiamo visto la serietà con cui sta lavorando la società e la fiducia che hanno i ragazzi. Questo è molto importante per andare avanti, io darò sempre il massimo e portare la mia esperienza per continuare a vincere".

Cosa ti ha colpito dei tifosi? Esulterai contro la Juventus? 
"Non esulterò contro la Juventus. Sono molto curioso di vedere cosa succederà questa sera. So che questa è una piazza calda".

Nel calcio oggi ci sono sempre meno giocatori che tentano il dribbling.
"Il calcio è cambiato tanto, ci sono meno dribbling. Alla fine quello che conta è il risultato finale, tutti vogliamo vincere e questo deve essere l'obiettivo. Farò quello che mi chiederà il mister ma continuerò a fare il mio gioco".

Quali sono state le principali differenze che hai notato con la Juventus? Totti ha inciso sulla tua scelta? 
"È da poco che sono qui e ancora devo imparare i nomi di tutti. Vedo però una società e un club molto organizzato. Mi stanno aiutando in tutto a me e alla mia famiglia. Con Francesco ci ho parlato alla partita di Eto'o ma non c'era ancora la certezza di arrivare. Lui mi ha parlato molto bene di Roma ma non ci siamo sentiti in questi giorni".

È possibile che a Roma si possa vedere il miglior Dybala? 
“Io lavoro per questo ogni giorno. Mi auguro che possa essere così e sto lavorando per raggiungere la miglior condizione fisica anche in vista del Mondiale. La Juventus è abituata a vincere e ti trasmette quello dal primo giorno e cercherò di trasmetterlo ai miei compagni”.

L'anno scorso è sembrato che tu non abbia fatto una buona stagione ma i numeri non dicono questo. Si sono sbagliati o è così? 
"È normale che ci siano delle critiche. Quando giochi nella Juventus si chiede sempre di più. Avrei potuto fare più gol e più minuti ma ho avuto qualche infortunio. Per come è iniziato e come è finito l'anno, i miei numeri sono stati i migliori in diversi aspetti. Per quanto sono stato fermo, i miei numeri sono molto buono".

Cosa è successo con la Juventus? Perché è finito tutto? 
“Arrivabene è stato molto chiaro Avevamo un accordo ad ottobre ma poi la società ci ha chiesto di aspettare. Dopo marzo abbiamo avuto la notizia che non facevo parte del progetto futuro. Non è stato un problema economico, la società ha preso un’altra decisione”. 

Più personaggi del calcio hanno detto che Roma è la piazza giusta per te, per quale motivo? 
"Ho parlato tanto con il direttore, il mister e il presidente. Mi hanno trasmesso tanta sicurezza sul progetto e non ho avuto molti dubbi".

La clausola è una dimostrazione di stima reciproca? 
"Penso al campo e a fare bene. Penso solo al campo, ad allenarmi. La domanda va rivolta al direttore Pinto".

Cosa pensi di Zaniolo? Potete giocare insieme? Quanto sarebbe importante avervi entrambi? 
“Tutti conosciamo Zaniolo e le sue caratteristiche. Ho parlato con lui e la scelta è la sua. Tutti vogliamo avere i giocatori forti in squadra, sappiamo cosa ci può dare ma non mi voglio intromettere nel suo futuro”. 

In questi tre anni ambisci a prendere la 10? 
"L'ultimo che l'ha indossata sappiamo chi è. Per me il nuemro 21 è molto importante, per la nazionale e per i miei inizi alla Juventus. Spero sia il numero con cui inizierò a vincere anche con la Roma".


© RIPRODUZIONE RISERVATA