Roma, così sei forte: Mourinho può alzare il tiro

L’imminente arrivo di Wijnaldum migliora tanto il centrocampo per qualità ed esperienza. Al netto delle cessioni, che ovviamente ci saranno in questo mercato, sta nascendo una squadra ambiziosa, superiore allo scorso anno
Roma, così sei forte: Mourinho può alzare il tiro© EPA
Roberto Maida
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ROMA - La sta pilotando miglio dopo miglio, con il sostegno finanziario dei Friedkin che di aerei se ne intendono e di allenatori pure. José Mourinho comincia ora a vedere l’alta quota. La Roma di Dybala, Matic e presto Wijnaldum è stata ispirata direttamente dalle sue indicazioni, nella prospettiva di tornare velocemente in Champions League e di infastidire le grandi del campionato. Non è automatico vincere - anzi continuare a vincere, dopo la gioia di Tirana - ma questa gestione intende competere da subito.

Ottimismo

Le pressioni di Mou, mediatiche e non solo, hanno fruttato grandi risposte della società. In partenza per Israele (oggi) e con la prima di Serie A lontana 17 giorni, la Roma è quasi fatta. Ed è giusto non soffermarsi sull’amichevole persa ieri a Trigoria contro l’Ascoli (0-1), utile soprattutto a Dybala per mettere minuti nelle gambe. Quando sbarcherà Wijnaldum anche il centrocampo sarà al completo, per caratteristiche e numero. Georginio detto Gini sarà il nuovo Mkhitaryan, per qualità ed esperienza. Qualcuno piuttosto dovrà partire, a cominciare da Villar che è sempre vicino al Monza. Per non parlare di Diawara, che è difficilissimo da piazzare perché ha un ingaggio da 2,5 milioni netti. Da valutare pure Veretout, che Mourinho vorrebbe tenere. Per il resto, servirebbe un quinto difensore centrale, possibilmente mancino. Ma se anche arrivasse dallo United in prestito l’ivoriano Bailly, sarebbe un’operazione avallata dall’allenatore. Che con questo ragazzo ha lavorato con profitto a Manchester. Ma in sostanza la squadra rinnovata dispone di titolari di livello e alternative all’altezza. Basti pensare che in un ipotetico 3-4-1-2 di base, potrebbero andare in panchina giocatori come Zaniolo, Cristante e Zalewski e Karsdorp.

Abbondanza

L’organico oggi sembra più forte e più ricco che in passato. Perché oltre agli arrivi-copertina, Mourinho ha avuto un nazionale turco sulla fascia destra e ha ritrovato Spinazzola dal primo giorno di ritiro. Le corsie esterne sono dunque coperte con cura. Anche qui semmai bisogna tagliare: a sinistra Viña, che Mourinho sta provando ad adattare come centrale mancino, più Calafiori sono un plus di cui la Roma non sente il bisogno. Del centrocampo si è già detto: se la coppia di mediani fosse composta da Matic e Wijnaldum, con Pellegrini trequartista, nel secondo tempo potrebbero partecipare Veretout e Cristante, più lo stimatissimo giovane Bove. Quanto all’attacco, tra Felix e Shomurodov, le soluzioni non mancano. Carles Perez è destinato a lasciare Trigoria, anche a causa di un sistema di gioco che non prevede la presenza di ali pure. Il rientrante Kluivert idem, con il carico da 2,6 milioni netti di ingaggio. Ma c’è anche El Shaarawy, che spesso è stato utilizzato da Mourinho come esterno a tutta fascia ma potrebbe tranquillamente giocare da seconda punta: lo ha fatto proprio ieri nel test contro l’Ascoli.

La linea

Tenendo sospesa la questione Zaniolo, che è essenzialmente legata alle offerte eventuali, e con lo stesso Cristante in attesa di lumi sul rinnovo, i Friedkin hanno stabilito le priorità: migliorare la squadra anche prima di alleggerirla. Rispetto al mercato 2021, nel quale la proprietà sborsò oltre 80 milioni senza praticamente incassare un euro, in questa estate ambiziosa la linea è cambiata. Finora la Roma ha ingaggiato tre calciatori svincolati, Matic Dybala e il secondo portiere Svilar, e ha investito circa 7 milioni su Celik quando ha ottenuto più o meno la stessa cifra dalla vendita di Olsen, Florenzi e del baby Milanese. In sostanza, la Roma ha deciso di spendere in cartellini ciò che incassa dai cartellini. Lo stesso Wijnaldum arriverebbe (arriverà) in prestito. Ma se Tiago Pinto riesce a produrre qualche plusvalenza, che va di pari passo con una sforbiciata sul monte stipendi, forse c’è ancora spazio per qualche bella sorpresa. Non è mai troppo tardi per crescere.


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