Pellegrini, quanto incanta il cuore della Roma

Per Mourinho il capitano è centrale e non ne fa mistero. Con la Juve tornerà avanzato, ma facendo il doppio ruolo
Pellegrini, quanto incanta il cuore della Roma© AS Roma via Getty Images
Roberto Maida
3 min

ROMA - Se esiste un lato positivo negli episodi sfortunati, la Roma può cercarlo dentro a Lorenzo Pellegrini: l’infortunio di Zaniolo, pesante da digerire anche se non doloroso come quello di Wijnaldum, consentirà al capitano di tornare a muoversi nel ruolo che sente più comodo, cioè il trequartista. Per il grande esame di sabato, a Torino contro la Juventus, Mourinho è orientato ad aumentare il livello muscolare del centrocampo, concedendo la prima da titolare al pupillo Matic di fianco a Cristante, con Pellegrini a danzare con Dybala dietro ad Abraham.

Roma, equilibrio

Non è questa la Roma che aveva in mente, chiaro. Anzi, nella testa dell’allenatore la coppia di mediani Cristante-Matic è poco funzionale. Ma aspettando i rinforzi del mercato, è una soluzione che garantisce equilibrio in una partita che riguarderà le sole due squadre del campionato che non hanno ancora preso gol. La soluzione più offensiva, con El Shaarawy trequartista, dovrebbe essere considerata solo nel secondo tempo, se la Roma dovesse recuperare il risultato.

Pellegrini, il genio

La qualità non mancherà lo stesso. Perché Pellegrini è in una condizione psicofisica scintillante e anche contro la Cremonese ha giocato una partita di grande impatto. Il calcio d’angolo che ha generato il gol di Smalling, comunque gesto decisivo per la vittoria, è stato la cosa più semplice. Pellegrini ha impressionato per la completezza del lavoro svolto: nonostante la fatica del doppio ruolo, prima mezz’ala e poi fantasista, ha saputo fornire il condensato di giocate che servivano alla Roma per gestire la partita. Un dato aiuta a capirne l’importanza: Lorenzo è stato il primo giocatore della squadra per metri percorsi in campo (11.704) e anche il primo per palloni giocati (66) e per tiri tentati (6), senza contare l’assist dalla bandierina.

Centrale per Mourinho

Per questo Mourinho gli riserva sempre elogi speciali: a prescindere dalla posizione che occupa, Pellegrini è comunque in grado di garantire un contributo determinante alla squadra. La sua crescita, proprio dall’arrivo del nuovo allenatore, è tangibile sotto ogni aspetto, tanto da convincere anche Roberto Mancini a valorizzarla. Da quando è diventato il leader assoluto (e riconosciuto) del gruppo, Lorenzo ha compiuto il processo di maturazione calcistica: a 26 anni è ormai uno dei migliori giocatori del campionato per la continuità elevatissima di rendimento. «Ma il merito è soprattutto suo» ha specificato Mourinho, che al capitano affida ora il compito di regalargli una grande vittoria a Torino.

Feeling

Partendo qualche metro più avanti, senza sfiancarsi nei ripiegamenti difensivi (contro la Cremonese anche 7 palloni recuperati), Pellegrini potrà diventare anche più incisivo in fase realizzativa: nelle prime due giornate la Roma ha vinto grazie ai gol di un centrocampista difensivo (Cristante) e di un difensore (Smalling). Prima o poi arriverà anche il momento degli attaccanti.


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