Roma, Celik dà segnali a Mourinho: è il vice Karsdorp

Nella nuova squadra giallorossa è il giocatore costato di più ai Friedkin: spera nella conferma anche a Udine
Roma, Celik dà segnali a Mourinho: è il vice Karsdorp © AS Roma via Getty Images
Roberto Maida 
3 min

ROMA - Il paradosso è questo: nel mercato low cost che ha prodotto l’arrivo di Dybala, Wijnaldum, Matic, Belotti, la Roma ha speso la cifra più alta su un laterale destro che, almeno nelle gerarchie di partenza, sarebbe finito in panchina. Eh sì, alla fine della fiera (del Gallia) Zeki Celik può raccontare di essere stato oggetto di un importante investimento dei Friedkin, alle prese con la tagliola del fair play finanziario Uefa: 7 milioni per un terzino di 25 anni che aveva solo un anno di contratto con il Lilla non sono pochi. Ma per quanto si è visto nell’ultima settimana, non sembrano soldi buttati dalla finestra. Anzi.

Roma, ecco la lista Uefa

L’impatto di Celik

Martedì scorso, contro il Monza, Celik ha giocato la prima partita da titolare lasciando intuire le sue qualità: si tratta di un giocatore ordinato, meno esplosivo di Karsdorp ma forse meglio tarato per la fase difensiva. Ha commesso per la verità un errore pericoloso in uscita ma in linea di massima ha mostrato una certa disciplina, che è anche garanzia di continuità di rendimento. Era piaciuto per personalità anche negli ultimi minuti allo Juventus Stadium, quando aveva appunto preso il posto di Karsdorp, alleggerendo la pressione avversaria con scelte e giocate semplici. La sensazione è che, lavorando con Mourinho, possa crescere ancora molto. Non è mai facile per un turco, ancorché avvezzo al campionato francese e quindi all’apprendimento di altre lingue e altre culture, integrarsi velocemente nello spogliatoio di Trigoria. Il suo amico Cengiz Ünder, coetaneo e compagno di nazionale, gli ha dispensato qualche consiglio utile, ricordando le difficoltà che aveva incontrato quando la coppia Monchi-Massara lo aveva acquistato dal Basaksehir. Parlava solo turco, si faceva seguire in ogni allenamento da un interprete che doveva tradurre le indicazioni, non è mai davvero entrato in sintonia con i compagni, anche se nella prima stagione è stato decisivo nella galoppata verso la semifinale di Champions: segnò un gol a Kharkiv, negli ottavi contro lo Shakhtar, e calciò l’angolo del 3-0 di Manolas contro il Barcellona.

Il processo di maturazione

Celik arriva in Italia molto più maturo e pronto di Ünder, per età e curriculum. E non vuole sprecare la sua occasione. Sin dal ritiro in Portogallo ha cercato di capire Mourinho e i nuovi sistemi di allenamento, accettando con intelligenza il ruolo che gli era stato affidato: vice di Karsdorp, per iniziare, poi si vede. Al momento non ha ribaltato le preferenze dell’allenatore ma gli ha mandato segnali di affidabilità. Servirà anche domani sera a Udine, dove spera di partire ancora titolare. Ma se anche cominciasse dalla panchina, non interpreterebbe la scelta come una bocciatura. Per adesso si accontenta di imparare. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA