I cori solo per incoraggiare. Ne farei uno su Mourinho

I cori solo per incoraggiare. Ne farei uno su Mourinho© LAPRESSE
Maurizio Costanzo
1 min

Vorrei rivolgermi oggi a quelli che negli Stadi intonano i cori. Più volte mi sono domandato: perché lo fanno? Il problema è che il coro, che può partire come un incoraggiamento alla squadra del cuore appena scesa in campo, può diventare invece aggressivo nei confronti della compagine che viene ospitata. In alcuni casi poi, anche per il colore della pelle di alcuni giocatori, si è scivolati facilmente nel razzismo, il che è sempre un male.

Non potreste cantare solo canzoni di incoraggiamento per la vostra squadra che è in campo ed è importante che vinca la partita?
Ad esempio, ma è solo un esempio, io farei un coro su Mourinho per aver detto «fare meglio con meno soldi». Non visti, tra i coristi, ci potrebbero essere, in questo caso, anche i Friedkin, padre e figlio, contenti della frase di Mourinho.
Rimaniamo sulla Roma e dimentichiamo i cori. Mi ha piacevolmente stupito una dichiarazione di Dybala che ha detto: «Rispetto al mio lavoro alla Roma, devo dire che alla Juventus non ero capito e mi sento rinato con Mourinho». Un Dybala è sempre una bella “nascita”.
A proposito dei cori, mi tornano alla mente mentre scrivo, quelli fatti per la Nazionale italiana quando conquistò il titolo europeo. Cantiamoli come augurio quei cori, perché dopo, purtroppo, di risultati ne abbiamo visti pochi. Anzi, quasi niente.


© RIPRODUZIONE RISERVATA