Roma, Mourinho aspetta Dybala: la formazione contro l'Inter

Paulo domani a Trigoria, José può schierarlo davanti a Pellegrini nel tridente con Abraham e Zaniolo: si va a San Siro per provare a vincere
Roma, Mourinho aspetta Dybala: la formazione contro l'Inter© LAPRESSE
Roberto Maida
5 min

ROMA - Coraggio, Roma. José Mourinho utilizzerà soprattutto questo termine per preparare la partita contro l’Inter, una volta che avrà riabbracciato tutti i nazionali. I risultati dello scorso anno, con tre sconfitte severe su tre tentativi tra campionato e Coppa Italia, devono servire da esempio di un atteggiamento totalmente sbagliato. In tutte le partite la Roma si comportò da vittima sacrificale, con l’arrendevolezza dei remissivi. Da qui il fragoroso sfogo negli spogliatoi in cui Mourinho tuonò contro i calciatori "che non giocherebbero nemmeno in Serie C". Ma stavolta non dev’esserci alcun complesso d’inferiorità. E sarà lo stesso allenatore a mandare un messaggio tecnico-tattico chiaro: si va a San Siro per giocare e provare a vincere, pur rispettando la rosa dell’Inter che è considerata superiore. Si può perdere ancora ma non si può rinunciare all’ambizione.

Tutti?

In quest’ottica è decisivo il ruolo di Paulo Dybala, che ieri notte ha affrontato la Giamaica con la nazionale argentina nell’amichevole di New York. Già stasera, come gli interisti Lautaro e Correa, Dybala tornerà in Italia e quindi da domani sarà a Trigoria. In base alle sue condizioni fisiche e atletiche, Mourinho deciderà se schierarlo sabato dal primo minuto. In questo caso, rivedremmo la Roma dei Quattro Meravigliosi sognata in sede di campagna acquisti e testata con profitto nell’amichevole del 20 luglio in Israele contro il Tottenham: Pellegrini, ieri rientrato parzialmente in gruppo a Trigoria e dunque arruolabile per la partita, riprenderebbe il suo posto nel cuore del campo, affiancato da Cristante o Matic, lasciando nell’altra metà campo il tridente composto da Dybala, Zaniolo e Abraham.

Roma, Ibanez felice: esordio con il Brasile

In forze

Le motivazioni di Dybala, che in estate è stato bloccato e poi mollato dall’Inter, sono un plusvalore di cui Mourinho terrà conto, nel valutare un possibile impiego dall’inizio. Ma una risorsa altrettanto importante verrà dalla freschezza di Zaniolo e Abraham: il primo ha lavorato duro, tra Trigoria e La Spezia, per smaltire la delusione della mancata convocazione azzurra; il secondo ha passato due partite in panchina con l’Inghilterra e freme per dimenticare gli errori sotto porta che hanno (in parte) determinato la sconfitta contro l’Atalanta.

Roma, 12 gare per il futuro dei giallorossi

Scatto

La Roma non è stata perfetta in questo inizio di stagione, tutt’altro. Ma ha già saputo cancellare il sortilegio dello Juventus Stadium, dove aveva praticamente sempre perso, arraffando un pareggio prezioso. Nella scorsa stagione era stata battuta sei volte su sei in campionato dalle tre grandi del nord. Zero punti su diciotto. Adesso punta a un risultato gratificante anche a San Siro, dove tuttavia Mourinho non potrà pilotare in prima persona l’operazione a causa della squalifica: si sistemerà in un angolo nascosto dello stadio, per isolarsi dai 70.000 interisti che ancora gli vogliono un bene sconfinato.

Roma, emergenza finita: Mourinho ora sceglie

Il vice

In panchina andrà il vice-talismano, Salvatore Foti, già promosso a pieni voti nei due precedenti del campionato scorso: la “sua” Roma ha vinto contro Spezia e Atalanta, senza incassare neppure un gol. Mourinho ovviamente comunicherà da lontano con il collaboratore per impartire indicazioni. Ma si augura che la squadra sappia sopperire all’assenza invertendo i fluidi. In una partita in cui "devo gestire le emozioni, perché l’Inter per me è sempre l’Inter", toccherà ai giocatori regalargli una serata orgogliosa. Si torna volentieri dove si è stati bene, ma se si esce vincitori è anche meglio. Peraltro Mourinho sa che, fermando l’Inter in questo incrocio di campionato, potrebbe creare un serio problema a Simone Inzaghi, che è in una posizione non più solidissima. Ma non è tempo di sentimentalismi: la Roma a sua volta non può scivolare sul prato, per inseguire i suoi sogni di stabile grandezza.

Roma, Celik è il gregario insostituibile


© RIPRODUZIONE RISERVATA