Mourinho senza Dybala: così giocherà la sua Roma

Contro il Betis mancherà anche Zaniolo squalificato. In attacco c’è l’ipotesi El Shaarawy e in difesa torna Karsdorp che ieri si è allenato in gruppo
Mourinho senza Dybala: così giocherà la sua Roma© ANSA
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ROMA - Dentro all’ansia e al rammarico può spuntare anche un fiore. La Roma ha recuperato Rick Karsdorp, che ieri si è allenato a Trigoria per la prima volta dopo l’operazione al menisco. Mourinho ora valuterà se convocarlo già per la partita di giovedì contro il Betis, per mettere fine all’emergenza esterni. Ma l’infortunio di Dybala, unito alla squalifica di Zaniolo che è stato espulso all’andata, complica le scelte di formazione in attacco. L’ipotesi più probabile è che Pellegrini torni a fare il trequartista, con Abraham di nuovo centravanti titolare ed El Shaarawy promosso come terzo uomo. L’altra possibilità è il doppio numero 9: Belotti insieme ad Abraham - mai successo finora dall’inizio - con Pellegrini a sostegno. Mourinho ci penserà su nei prossimi giorni, valutando anche le condizioni atletiche dei giocatori. La stanchezza contro il Lecce è stata avvertita da molti, soprattutto coloro che non si fermano mai per mancanza di alternative. 

La svolta

In ogni caso la Roma deve ripartire dallo spirito di Tirana. Le contemporanee assenze di Dybala, Wijnaldum (definita «drammatica» dall’allenatore) e Celik hanno praticamente demolito il mercato estivo di Tiago Pinto. Sono disponibili Matic e Belotti, certo. Ma nessuno dei due, come il secondo portiere Svilar e il misterioso Camara, era stato ingaggiato con il progetto di trattarlo da insostituibile. Invece Matic, a 34 anni, ha giocato già 852 minuti tra campionato e coppe, cioè l’equivalente di nove partite e mezzo: in Serie A ha giocato più di Dybala, per esempio, risultando il nono giocatore più utilizzato della rosa.

Rilanci

E’ quindi con la “vecchia” Roma che Mourinho si aspetta di «sopravvivere» fino all’anno nuovo, con 9 partite in apnea che possono risvegliare l’ambizione o tramortire i sogni. In realtà la classifica italiana è buona, migliorata di 3 punti rispetto al 2021, con due trasferte importanti contro Juve e Inter attraversate con un pareggio e una vittoria. Ma di questa crescita generale il principale protagonista è stato Dybala. Ora tocca agli altri, che finora per un motivo o per un altro hanno stentato. Abraham ha segnato 2 gol - entrambi su assist di Dybala - ma si è incupito, per stessa ammissione di Mourinho. Anche l’anno scorso, il primo in Italia, era a quota 2 a questo punto del campionato. Il terzo gol arrivò alla dodicesima giornata contro il Venezia. Ma la qualità delle sue partite era decisamente superiore. Cosa gli sta succedendo? Per lui può valere la teoria di un grande centravanti del passato, Ruud Van Nistelrooy: i gol per un centravanti sono come un tubo di ketchup, quando esce la prima goccia poi arrivano tutte le altre a cascata. Il senso è che Abraham ha bisogno di un episodio importante che gli restituisca fiducia.

Nico

Vale anche per Zaniolo, guarda caso l’uomo-copertina della Conference a maggio. Nicolò non segna in campionato da febbraio e in queste prime settimane, ritrovate la condizione atletica e il controllo del corpo nonostante un infortunio alla spalla, sembra innervosirsi spesso perché non riesce a prendere la porta. Anche contro il Lecce, su passaggio di Dybala of course, ha fallito una buona chance per confusione più che imperizia. Se la Roma vuole pensare in grande, deve ottenere da lui uno scatto di rendimento. Pellegrini è un capitolo a parte: anche senza incantare, ha già erogato quattro assist. E da capitano ha giocato 90 minuti domenica pur avendo un solo allenamento nelle gambe. Difficile rimproverargli qualcosa.


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