Mourinho: "Infortunio Dybala? Ho imparato a piangere di meno"

Le parole del tecnico giallorosso alla vigilia della sfida contro il Betis Siviglia
Mourinho: "Infortunio Dybala? Ho imparato a piangere di meno"© AS Roma via Getty Images
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ROMA - La Roma a Siviglia per cercare una reazione in Europa League dopo le due sconfitte nelle prime tre partite del girone. La squadra di Mourinho domani sera affronterà il Betis Siviglia per cercare una vittoria che possa riavvicinarla al secondo posto e riaprire i giochi anche per la prima posizione. Alla vigilia del match Mourinho è intervenuto in conferenza stampa per presentare la partita. 

La preparazione che è stata studiata in questa stagione porta un rischio di più infortuni? Gioca più Belotti o El Shaarawy?
“È una buona domanda, tutti noi possiamo avere i nostri feeling, è una cosa di cui si parla da tanto (il Mondiale, ndr). Quando si parlava di Qatar 2022 quattro-cinque anni fa si parlava così, adesso viviamo in questo tipo di situazione. Ho imparato a piangere meno di quello che facevo prima e vivere con la realtà delle cose. Dire che si gioca troppo o che i giocatori di oggi hanno una vita e una carriera diversa, dire che i club più ricchi sono più privilegiati al contrario di quelli meno ricchi, la verità è che ci sono i ricchi, i poveri e i meno ricchi. I poveri giocano una partita alla settimana, i ricchi con le rose che hanno possono giocare ogni giorno, i meno ricchi che sono quelli che hanno ambizioni equilibrate e giocano le stesse partite dei ricchi sono in difficoltà, sto vivendo questo. Belotti o El Shaarawy? Perché questa domanda? Io rispondo no Belotti e no El Shaarawy”.

Abraham sta facendo fatica: è un problema fisico o un problema mentale?
“È un problema nostro, un problema di squadra. Non mi piace fare questo tipo di analisi, non leggo tanto ma possibilmente tu troverai giocatori di alto livello che vivono momenti simili in Italia e fuori l’Italia. Sono momenti così, per voi tutti è un numero, tutto è stats, in realtà è che a noi servono gol per vincere partite. Se le partite si vincessero per opportunità di gol, le vinceremmo tutte perché siamo primi in questo. Sono dei momenti, qualche volta qualche squadra pagherà per vostro, magari faremo quattro gol con quattro palle-gol. L’importante è che noi guardiamo tutto come squadra, non dobbiamo mettere pressione come fate voi, per voi il giocatore A o B deve segnare di più, noi analizziamo il tutto come squadra. Segniamo poco per quanto produciamo, dobbiamo avere più efficacia e arriverà”.

Ha visto dei segnali diversi da parte della sua squadra?
“Quando si parla 10 minuti dopo una partita non è facile, si dicono delle cose che poi si devono spiegare. Il piano di gioco di ogni allenatore è quello di vincere sempre, una cosa però è il piano e un’altra è come i giocatori siano capaci di metterlo in pratica. Ho visto la partita con il Lecce dalla panchina e ho avuto delle sensazioni, l’ho rivista in video e ti cambia un po’ la prospettiva. Dico che dobbiamo essere più disciplinati nel nostro gioco, dobbiamo avere un’implicazione in tutta la squadra e a questi livelli dobbiamo migliorare. È un anno e mezzo che lavoriamo insieme, abbiamo fatto partite di grande concentrazione e dove abbiamo rispettato il nostro piano di gioco, sono pochissime le partite che abbiamo vinto individualmente o fuori dalla linea di gioco che abbiamo preparato prima”.

Come ha visto l’evoluzione di Benzema nell’ultimo anno?
“Non riguarda la partita e non rispondo”.


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