Roma, il meglio deve ancora venire

Roma, il meglio deve ancora venire© ANSA
Xavier Jacobelli
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Quarta e sola, la Roma scavalca la Lazio e l’Udinese e si prepara nel modo migliore alla grande sfida Mourinho versus Spalletti, un appuntamento che né l’uno né l’altro vogliono perdere. Vale doppio la quarta vittoria esterna dei giallorossi, la terza consecutiva, la prima senza subire gol dopo cinque partite, la sesta di misura in questa stagione. Non è un caso porti la firma di Pellegrini, alla duecentesima in Serie A, al primo centro in questo torneo grazie al rigore che ha cancellato l’errore empolese dagli undici metri, gran capitano. Senza dubbio, uno dei migliori interpreti in azione sulla scena del campionato, per tecnica, visione di gioco, o può essere sagacia tattica.

Mourinho è soddisfatto e ne ha ben donde: la prestazione di Marassi è stata positiva sotto ogni aspetto, premiando la personalità e la concretezza della Roma che ha vinto da grande squadra, imponendo la sua migliore organizzazione di gioco ed evidenziando il carattere trasmessole da chi la guida.

La Samp ha confermato i suoi guai e i suoi limiti, partoriti da un mercato lacunoso e direttamente collegati alla delicata situazione societaria, come conferma la durissima accoglienza riservata dai sostenitori doriani a Ferrero, cui non sarà mai perdonato l’interminabile travaglio di questi mesi. Stankovic, motivatore innato e tecnico di vaglia, ha trasmesso la sua proverbiale grinta ai propri uomini, ma lunga sarà la strada della salvezza, anche se Mou è convinto che il “fratello piccolo” Dejan e i blucerchiati resteranno in Serie A. Splendidi l’abbraccio e il dialogo fra due grandi uomini di calcio, il cui rapporto di stima e di amicizia affonda le radici nell’indimenticabile anno del Triplete interista.

A sei giorni dalla supersfida al Napoli, la Roma non poteva concedersi un prologo più convincente. La tenuta della difesa ha consentito a Rui Patricio di non fare una parata che fosse una, esaltando ancora una volta il ruolo di Smalling, un autentico muro. El Shaarawy e Camara, schierati titolari, hanno superato la prova.

Abraham e Belotti non hanno segnato, ma dal traversone del primo è scaturito il rigore. I due affinano la loro intesa, con l’ex granata che, di partita in partita, vede crescere in maniera evidente la condizione atletica. Zaniolo è entrato in partita come si conviene a un attaccante del suo calibro, assecondando le aspettative del proprio allenatore che, definendolo “devastante”, mostra di essere perfettamente consapevole di quanto un giocatore di questo valore potenzi la manovra offensiva della squadra. Buone anche le notizie di Karsdorp, al rientro dopo l’assenza per infortunio che si protraeva dal 15 settembre.

Quarta in classifica, ancora in corsa in Europa League, nonostante il peso delle assenze di Dybala e Wijnaldum, la Roma a Genova ha confermato tutto ciò che di prezioso conosciamo sul suo conto dall’inizio della stagione. Netta la sensazione che il meglio debba ancora venire.


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