Roma, Abraham alla ricerca del guizzo per superare il periodo no

Ora più che mai dovrà scrollarsi di dosso il periodo no e il peso della concorrenza di Belotti. Tammy e l’ex Toro hanno stabilito un ottimo rapporto
Roma, Abraham alla ricerca del guizzo per superare il periodo no© ANSA
Roberto Maida
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A AAbraham. Cercasi il centravanti smarrito dentro a un insolito senso di inadeguatezza. Doveva essere la stagione della sua consacrazione, con lo stimolo mondiale del mezzo, dopo un anno strepitoso da 27 gol. È stato invece un insieme di punti interrogativi con la domanda ricorrente: cosa gli è successo? Roma-Napoli può essere la partita del rilancio, dopo i timidi segnali delle ultime settimane: tra Lecce e Sampdoria, Abraham si è procurato due rigori che si sono rivelati decisivi per la vittoria. A Genova, in realtà, avrebbe voluto tirare lui ma ha capito da Pellegrini che le gerarchie sul rigorista determinate da Mourinho non erano in discussione.

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È questione di tempo, dicono. Quando i numeri 9 si sbloccano, stappano il famoso tubo di ketchup che esonda gol invece di pomodoro (copyright Van Nistelrooy). Del resto Tammy finora ne ha segnati 2, esattamente come lo scorso anno a questo punto del campionato. Toccò quota 3 alla dodicesima giornata, a Venezia, aumentando poi il ritmo fino a chiudere a 17 la sua prima avventura in Serie A. Ma più che i numeri realizzativi, è stato il rendimento a convincere poco. Nulla da dire sull’applicazione a disposizione della squadra, che non è mai venuta meno: contro la Sampdoria ad esempio ha mandato Belotti uno contro uno con Audero. Ma l’incidenza negli ultimi metri è stata molto contenuta, soprattutto dopo la tremenda giornata di Roma-Atalanta in cui non avrebbe esultato anche dopo cento tentativi.

Astinenza

Abraham è fermo alla rete di Empoli, determinante come quella con la Juventus, che risale allo scorso 12 settembre. Trentotto giorni e sette partite, compresa l’Europa League, sono trascorsi da allora, nelle quali Mourinho ha provato a scuoterlo mandandolo anche in panchina: è successo tre volte, per turnover o strategia. L’allenatore lo ha difeso anche in pubblico, spiegando che «Tammy sta attraversando un periodo un po’ così, ha perso qualità e fiducia, ma io non lo abbandono perché conosco le sue potenzialità. Non mi preoccupa il suo momento».

Concorrenza

Però la Roma adesso ha bisogno di rivederne l’importanza. C’è chi sostiene che Abraham avverta il peso della concorrenza di Belotti, con il quale peraltro ha stabilito da subito un ottimo rapporto. Ma Mourinho ha voluto aggiungere Belotti all’attacco per integrarlo, non per discutere la centralità del suo numero 9. Anche la storiella di un dualismo tra primedonne con Dybala non regge: già a luglio, in un’intervista, Abraham chiarì che «nella Roma c’è spazio per due re, figurarsi se posso essere geloso di Paulo». Semmai Abraham a Dybala deve molto, perché da lui ha ricevuto gli assist per i gol segnati fin qui. No, il problema è semplicemente di luna storta. Che passerà, deve passare, perché la Roma rabberciata di questo autunno può resistere in zona Champions fino alla pausa solo se ritrova i suoi calciatori più bravi. Zaniolo e appunto Abraham. Il Napoli è un esame di avvenuta guarigione tecnica. E un trampolino verso il futuro.


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