Inchino a Smalling, un muro anche in Asia

Problemi fisici alle spalle per il difensore della Roma, protagonista nell'amichevole in Giappone contro il Nagoya: è il giocatore che ha giocato più minuti in questa stagione, il rinnovo dipende da lui
Inchino a Smalling, un muro anche in Asia© AS Roma via Getty Images
Jacopo Aliprandi
3 min

ROMA - Nella cultura giapponese più l’inchino è profondo e più dimostra il rispetto che si nutre per una persona. In questo momento Chris Smalling riceverebbe solamente “Saikeirei”, un inchino di 45 gradi rivolto verso di lui in segno di deferenza, stima e grande considerazione. Sicuramente i suoi compagni si prostrerebbero per celebrare il muro della Roma, uno Smalling indispensabile anche in amichevole. Ci sono due giocatori che ieri contro il Nagoya hanno brillato sopra a tutti: uno è Tahirovic, l’altro è proprio il difensore inglese, che nonostante la delusione Mondiale non si è perso d’animo e ha continuato a lavorare come sempre. Da grande professionista. L’inchino è d’obbligo, perché il trentatreenne fin qui è stato il protagonista di questo avvio di stagione steccando poche partite e guidando il reparto in ogni gara sia di campionato sia di Europa League. Il che è sensazionale vista la cronaca dei suoi infortuni. Scaramanzia a parte, il rendimento e la continuità di Smalling (che al raggiungimento del 50% delle presenze stagionali dovrà decidere se rinnovare con la Roma) in questa stagione sono sorprendenti: l’inglese è il giocatore che ha raccolto più minuti in campo da agosto, tra Serie A ed Europa: ben 1816, un minutaggio superiore anche al portiere Rui Patricio, dietro di 16 minuti.

Il lavoro

La fortuna qui non conta, ma il lavoro svolto dal difensore e dallo staff medico della Roma. Un anno fa, a questo punto della stagione, Smalling aveva già perso dodici partite per infortunio, una serie di stop che naturalmente hanno compromesso anche il percorso della Roma in campionato, perdendo punti importanti e incassando gol senza il suo centrale di difesa. Il club giallorosso ha lavorato tanto con l’ex Manchester United per recuperarlo una volta per tutte, senza ricadute, altri problemi muscolari o dolori al ginocchio che lo avevano perseguitato per un’intera stagione. Lui non si è perso d’animo nonostante qualche mese complicato, e ha continuato a lavorare per ritornare il difensore visto alla prima stagione in giallorosso. Così dal 23 gennaio scorso Smalling non si è più fermato per guai muscolari. Ed è arrivato a un punto che Mourinho non ha neanche più paura di rischiarlo «su un campo di plastica» come quello dell’Helsinki: novanta minuti sul sintetico quando invece la scorsa stagione a Bodo, seppur fossero i quarti di Conference, Mou aveva deciso di non rischiarlo facendogli giocare solamente i venti minuti finali. Adesso gioca addirittura le amichevoli. In Asia, col jet lag. La seconda giovinezza di Chris, un difensore da applausi. Anzi, da inchini.


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