Nainggolan a gamba tesa: "Con la Juve di adesso la mia Roma avrebbe vinto facile"

Il belga su Instagram tra rivelazioni, amarcord e indizi sul futuro: "Eravamo fortissimi, peccato non essere riusciti a vincere. Se chiedi a Totti di Spalletti ti sorprenderà. De Rossi mi ha chiamato e..."
Nainggolan a gamba tesa: "Con la Juve di adesso la mia Roma avrebbe vinto facile"© AFPS
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Con una serie di video su Instagram, torna a parlare Radja Nainggolan, che a ruota libera, come nel suo stile, ripercorre il suo passato nella Roma e svela alcuni retroscena, personali e non solo.

"Eravamo fortissimi, ma la Juve di più. Oggi..."

Il Ninja non nasconde il più grande rammarico della sua esperienza in giallorosso: "Con Spalletti, Garcia ma anche con Di Francesco, quando giocammo la semifinale di Champions, noi avevamo sempre squadre fortissime, ma la Juve era impressionante. Contro la Juve di adesso potevamo vincere facile. Per 4-5 anni siamo stati poco distanti dalla prima. Qualità ce n'era abbastanza, Strootman che prima dell'infortunio era forse il più forte della squadra. De Rossi era un esempio di qualità e quantità ed esempio di tradizione romanista, davanti Totti che era un fenomeno da vent'anni. L'unica pecca di quel periodo è che non abbiamo vinto niente, ma abbiamo vissuto cose che restano dentro".

"Su Totti e Spalletti vanno fatti dei distinguo"

Nainggolan, poi non si tira indietro sullo scottante argomento Totti: "Il suo rapporto con Spalletti è stato buono all'inizio, poi lui preferiva altri giocatori anche se Francesco si è allenato sempre da professionista. Se chiedi a Totti di Spalletti come allenatore, ti dirà che è bravo, poi fuori dal campo capisco che per il tifoso sia stato doloroso vedere come è stato gestito alla fine, facendolo entrare cinque minuti. Capisco la delusione dei tifosi ma per me è ancora un grande allenatore e lo sta confermando al Napoli".

"De Rossi un amico, mi ha chiamato alla SPAL"

Da un capitano all'altro, il Ninja si sofferma anche su De Rossi, ora allenatore della SPAL, e rivela: "Ci sentiamo spesso e scherzando mi ha anche chiesto di venire a dargli una mano. Lui il romanismo ce l'ha anche fuori dal campo, con il suo modo di fare romano. Mi ha dato tanto in campo e ho sempre cercato di fare le cose che mi ha chiesto, per questo siamo rimasti legati".

"Al Belgio ho rinunciato io"

Infine Nainggolan racconta il suo confronto con il ct Martinez e l'addio al Belgio: "Se mi sarei visto al fianco di De Bruyne? Io mi ci sono sempre visto, solo che non mi ci vedevano loro. L'anno della semifinale di Champions, dopo che avevo detto che i veri uomini parlano in faccia, il ct venne a Fiumicino per dirmi che non mi convocava. Uno che fa la semifinale Champions va convocato e così gli dissi che lasciavo la Nazionale".


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