Mourinho e Candela, il giorno dopo: retroscena e reazioni. E intanto Zaniolo...

Cosa si nasconde dietro le parole dell'allenatore, Rosella Sensi difende Vincent, De Rossi mette like e i tifosi  dicono la loro
Mourinho e Candela, il giorno dopo: retroscena e reazioni. E intanto Zaniolo...
Chiara Zucchelli
4 min

Una polemica di cui tutti avrebbero fatto a meno. Una polemica da cui, però, emerge chiara una cosa: i romanisti adorano José Mourinho. I romanisti adorano anche Vincent Candela. In genere, in questi casi, la tifoseria si spacca: c'è chi sta con l'allenatore e chi con l'altro, l'ex, colui che si "permette" di andare in tv e criticare la squadra. Che poi le critiche siano giuste o meno è un dettaglio. In questo caso no e il merito è dei due protagonisti. Da una parte Mourinho, il tecnico che ha riportato un trofeo a Trigoria dopo 14 anni ed è amatissimo dalla sua gente, che lo segue così tanto da riempire, nel vero senso della parola, l'Olimpico in 19 gare su 20. Dall'altra Candela, il campione d'Italia, d'Europa e del mondo, che ha scelto di non andare più in Francia o dall'altra parte del globo, dove vive il suo primo figlio, per restare a Roma. E' innamorato della città, dei suoi colori, abita in provincia, non dice mai di no ad una foto o ad un evento. Anche quando non è pagato, Vincent Candela c'è. E non c'è romanista che non gli riconosca questo. Ecco perché le parole di Mourinho, ieri notte, non hanno tanto fatto arrabbiare i tifosi. Hanno provocato sofferenza. Perché Candela, commento unanime su radio e social, "non merita che venga messa in discussione la sue fede e il suo amore per noi".

Candela, il like di De Rossi e le parole di Rosella Sensi

Un amore che lo stesso Vincent ha voluto ribadire, nella notte, attraverso un post su Instagram: "Non credo che la gente abbia fischiato Zaniolo per le mie dichiarazioni (come aveva lasciato intendere Mou, ndr). Mi dispiacerebbe tanto perché chi mi conosce sa che a volte, quando me lo chiedono, posso dire la mia sulla Roma, però sempre con grande rispetto e amore per società, squadra, allenatore e popolo romanista. Non volevo fare polemica, non mi appartiene". Decine i messaggi di apprezzamento, migliaia i "like" compreso quello di Daniele De Rossi. Su Instagram l'ex presidentessa Rosella Sensi ha voluto dire la sua e, anche in questo caso, è arrivata solidarietà a Candela: "Le parole di José Mourinho che facevano riferimento, pur senza nominarlo, a Vincent Candela non mi sono piaciute e non fanno bene alla nostra Roma. È giusto che il tecnico difenda i suoi giocatori e che possa risentirsi se le critiche sono ritenute inopportune. Nel nostro ambiente accade spesso. Ma io conosco Vincent da tanti anni, conosco la sua coerenza e la sua sincerità. È spontaneo, generoso, attaccato alla maglia e vorrebbe vedere la Roma vincere sempre. Non ha malizia o retro pensieri, e in quello che ha detto c’era solo la voglia di avere una Roma sempre forte. Come poi la vorrebbe Mourinho.  Le sue frasi non mi sono sembrate gravi e il suo amore per questa squadra è indubbio".

Caso Candela, cosa intendeva davvero Mourinho?

Ma possibile che un allenatore così esperto e, soprattutto, così rispettoso - sempre - della storia dei club dove va ad allenare ce l'avesse così tanto con Candela? Un giocatore che è nella Hall of fame della Roma e che spesso è insieme a lui e alla squadra? Da una parte, ed è vero, a Mou non hanno fatto piacere le dichiarazioni su Zaniolo che dovrebbe segnare di più, anzi potrebbe, perché sa che questo è un nervo scoperto per il ragazzo nei confronti del quale gli ex giocatori, a partire da Totti, non sono mai teneri. Dall'altra la chiave è nelle dichiarazioni in conferenza, quando Mourinho ha detto che gli piacerebbe un club con più personalità nell'affrontare certe situazioni. In sintesi: è chiaro che se un collaboratore stipendiato della società va in tv a parlare dice la sua. Ed è chiaro che a volte queste dichiarazioni possano non essere apprezzate da tutti. José vorrebbe una società più netta nel dire: lavori con noi, lavori solo per noi. Per evitare sul nascere qualsiasi tipo di polemica o strumentalizzazione. La società lo ascolterà? Forse anche questo sarebbe un ulteriore tassello di crescita. Per tutti. Anche perché poi il rischio, con un personaggio mediatico come Mou, è che oggi a Roma, nelle radio e sui social, si parli più di Candela e Zaniolo che di Dybala o della bella partita di Bove. E questo non è giusto per nessuno.


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