Mourinho ha un altro anno con la Roma, e non vuole fermarsi…: gli scenari per il futuro

Ama i giallorossi, si è adeguato alla politica dei Friedkin, è riuscito a centrare un trofeo, ma spera di avere una squadra ancora più forte per essere protagonista
Mourinho ha un altro anno con la Roma, e non vuole fermarsi…: gli scenari per il futuro© Getty Images
Guido D'Ubaldo
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Il 4 maggio 2021 Roma colorata di giallorosso esplose di gioia per l’annuncio dell’arrivo dell’allenatore più vincente: José Mourinho. Da pochi mesi esonerato dal Tottenham, José era stato corteggiato e sedotto dai Friedkin, ai quali non ha saputo dire di no. Certo, gli argomenti messi sul tavolo dai proprietari americani erano stati abbastanza convincenti: un contratto triennale da 7 milioni a stagione. Ma lo Special One è stato attratto dalla nuova sfi da e da una città che lo ha stregato sin dal primo giorno. Un anno e mezzo dopo Mourinho ha riportato la Roma su livelli di eccellenza, dopo qualche stagione di grigiore assoluto. Il suo mandato triennale scade nella prossima stagione, vorrebbe restare, ma con la prospettiva di continuare a vincere. Per farlo ha bisogno dei giocatori di prima fascia e su questo aspetto dovrà confrontarsi con i Friedkin. Sono loro i suoi interlocutori più di Tiago Pinto, in grande diffi - coltà nel cercare di mediare tra le legittime esigenze dell’allenatore e il rigoroso rispetto dei paletti Uefa voluto dagli americani.

Continuità

Mourinho è rimasto tre anni consecutivi al Chelsea e altrettanti al Real Madrid e non è mai andato oltre il triennio nella sua carriera. La sua sola presenza ha portato la Roma ad avere un’esposizione mediatica che aveva smarrito negli ultimi anni grigi della precedente gestione, che ha avuto rifl essi anche sulla comunicazione. L’allenatore si è adeguato alla politica dei Friedkin. Era abituato a vincere con i campioni, è riuscito a centrare un trofeo (la Coppa della Conference League) alla prima stagione con i “bambini”, come ama definire i ragazzi che va a scegliere in Primavera per portarli in prima squadra. Mourinho, che ha rinunciato al privilegio di allenare la sua Nazionale, alla Roma resterebbe volentieri, ma ha bisogno di conoscere i programmi dei Friedkin. Quest’anno vincere un altro trofeo non sarà facile, anche se la Roma è in corsa in Coppa Italia e in Europa League. In campionato le vicissitudini della Juventus libereranno un posto per la Champions, ma per programmare il futuro ha bisogno di capire se questa squadra, dalla quale sta tirando fuori il massimo, potrà essere rinforzata. Non soltanto con giocatori svincolati o in prestito gratuito.

Champions per forza

La Roma dovrà lottare fino all’ultima giornata per sperare di centrare la Champions, obiettivo dichiarato da Tiago Pinto, che con le sue parole ha messo di cattivo umore l’allenatore, il quale da allora centellina le sue dichiarazioni per non alimentare polemiche. Al raggiungimento dei 60 anni ha la possibilità di scegliere come declinare l’ultima parte della sua carriera da allenatore, anche se il giorno dell’addio sembra ancora molto lontano. La squadra che ha trionfato a Tirana sulla carta è stata migliorata dall’arrivo di Dybala, meno da quelli di Wijnaldum e Belotti, il cui apporto - per motivi diversi - finora è stato praticamente vicino allo zero. Il salto di qualità rispetto allo scorso anno non c’è stato, ma Mourinho se lo aspetta a giugno, all’alba della sua terza stagione in giallorosso. Infortuni e sconfitte evitabili, il caso Karsdorp e quello più recente di Zaniolo, che ha radici profonde, ha reso complicata questa stagione. La classifica è migliorabile, ma a novembre, prima della sosta, la Roma ha toccato il fondo sul piano del gioco. Non è automatico e neppure scontato che Mourinho resti sulla panchina della Roma per il terzo anno, nel rispetto di quel contratto firmato il 4 maggio 2021. Lo Special One ha sempre molto mercato, non piace solo al Portogallo, che dopo il suo no ha preso altre strade. Ma per lui la Roma resta la prima scelta, ha solo un’esigenza: avere una strada per vincere. Purtroppo il fair play finanziario condiziona pesantemente la strategia dei Friedkin e di questo Mourinho dovrà tener conto.

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Coesione

L’allenatore punta a continuare a far crescere i giocatori che attualmente ha a disposizione, al di là di quelli che potrebbero arrivare, con le difficoltà che i paletti del fair play finanziario impongono. Molti sono migliorati sotto la guida dello Special One. Oggi la Roma è una squadra collaudata, matura, che sa quello che vuole. I giocatori seguono Mourinho con fiducia, il caso Zaniolo non ha scalfito la coesione che c’è nello spogliatoio. Facciamo fatica a pensare che il tecnico voglia lasciare la Roma, ma deve avere garanzie di poter competere per vincere, senza restare ai margini, senza rassegnarsi a un ruolo di comprimario. Mourinho con il passare degli anni non ha perso la voglia irresistibile di vincere, altrimenti non si sarebbe fatto tatuare le tre coppe conquistate sul braccio, dopo il trionfo di Tirana. Ha stregato la tifoseria, portandola a riempire lo stadio anche con qualche partita giocata male. Resta una macchina da guerra, un trascinatore, per il quale i suoi giocatori sono pronti a buttarsi nel fuoco. Il suo motto è garanzia per il futuro della Roma: «Essere vincenti non vuol dire vincere. Vincente è chi non è mai stanco di vincere».


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