Zaniolo e la Roma, una favola finita male

Arrivato nel 2018 come promessa stella del calcio italiano, se ne va dopo 1.687 giorni con il rammarico di tutto quello che poteva essere e non è stato. Eroe di Conference, poi il supplizio tra rinnovo e malumori
Chiara Zucchelli
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ROMA - A Roma lascia un figlio, un gol in una finale storica e l’enorme rimpianto di tutto quello che poteva essere e non è stato. Niente di più. Nei suoi 1687 giorni da romanista Nicolò Zaniolo ha rappresentato tutto quello che nessuno, forse neppure lui, pensava potesse diventare: da promessa a stella del calcio italiano, da erede di Totti a bidone, da ragazzo baciato da una buona stella a talento sfortunato, da playboy a papà. In - neppure - cinque anni Nicolò è stato tutto questo. Di certo non è stato una bandiera della Roma, come pensava e sperava di poter diventare lo scorso 25 maggio quando, dopo aver segnato il gol che ha regalato la Conference League alla Roma, nella notte di Tirana, immaginava di ricevere subito una chiamata per il rinnovo del contratto. Non è successo e da quel momento Zaniolo ha avuto un solo pensiero in testa: quello di andar via.

Zaniolo, il grande inizio

Arrivato a Roma il 26 giugno 2018 per 4.5 milioni (più il 15% di futura rivendita all’Inter) nell’affare Nainggolan, ha varcato i cancelli di Trigoria con infinita emozione. La mamma appassionata di Totti, il papà che aveva giocato a Roma, Monchi (e Massara) che lo avevano voluto tanto, gli occhi della Nazionale già addosso: sembrava una favola. E per un po’ è stato così. Il 19 settembre fa l’esordio al Bernabeu - se lo tatua, come tante altre cose nel corso degli anni -, una settimana più tardi gioca per la prima volta in Serie A contro il Frosinone, il 26 dicembre, nel Boxing Day, fa un regalo alla Roma e a se stesso segnando contro il Sassuolo il primo gol in Serie A. I romanisti lo amano, stravedono per lui e a febbraio, quando con una doppietta al Porto diventa il più giovane italiano a fare due gol in Champions, l’apoteosi è completa.

Roma, le luci della ribalta

Zaniolo diventa personaggio da copertina e, più di lui, a finire sotto i riflettori è la mamma, Francesca Costa: giovane (41 anni all’epoca), bella, capelli lunghi, tatuata, amante dei social. Giornali e siti impazziscono per lei, le Iene la seguono, si parla di Grande Fratello Vip e Nicolò non gradisce più di tanto. Nel frattempo lui si innamora: abita a casa di Totti, al Torrino, e conosce una ragazza del quartiere, Sara Scaperrotta, studentessa e, all’occorrenza, modella. Si tatua anche lei, dopo il Bernabeu, e la storia procede tra alti e bassi A mezzo stampa e social, chiaramente: dal loro amore, nell’estate 2021, nasce Tommaso. Inizialmente Nicolò non vuole saperne, lei porta avanti la gravidanza da sola, lui ammette: “Mi prenderò le mie responsabilità”. Entrano in mezzo legali e genitori, i flirt con Chiara Nasti e Madalina Ghenea non aiutano, ma oggi i due ragazzi hanno un rapporto civile e il bambino è sereno. Solo questo conta.

Zaniolo, i due infortuni

Nel frattempo, in campo, la favola diventa incubo. Nel gennaio 2020, poco prima che cambiasse il mondo - suo e di tutti - Zaniolo si rompe il crociato contro la Juventus. E’ il destro, lui si danna l’anima per rientrare, lo stop per il Covid lo aiuta a perdere poche partite, e quando rientra, a luglio, sembra tutto superato. E’ un fuoco di paglia: con la Nazionale, a settembre, il secondo ko, all’altro ginocchio, è una mazzata devastante. Rivede il campo undici mesi dopo, la fatica per tornare al top è infinita e, in fondo, non ci riesce mai davvero. In azzurro, complice qualche atteggiamento non proprio impeccabile, non è un punto fermo, nella Roma neppure, le prestazioni sono altalenanti e i gol pochi. Del predestinato del calcio italiano sembra rimasto ben poco.

Zaniolo re di Roma

La notte di Tirana, però, lo ripaga di tutto. Quando torna a Roma, durante la parata al Colosseo, insieme a Mourinho è l’eroe dei tifosi. I romanisti lo amano infinitamente, i bambini stravedono per lui, le sue maglie sono sempre tra le più vendute e anche quei sorrisi ai cori su Zaccagni (ora nuovo compagno della ex Chiara Nasti) vengono abbonati con una pacca sulle spalle e una multa, che devolve in beneficenza. Sembra che la favola sia pronta per ripartire, ma non è così. E gli ultimi mesi sono un supplizio, tra il rinnovo che non si vede, le prestazioni non brillanti, i fi schi e la contestazione dei tifosi. Zaniolo lascia la Roma dopo 128 partite, 24 gol e un trofeo su cui è ben impressa la sua firma. Questo, almeno questo, non glielo può togliere nessuno. Tutto il resto, invece, è già archiviato.


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