E in una notte di febbraio il Gallo Belotti si prese Roma

Gol, senza dubbio, ma anche una prestazione stellare: l'ex capitano del Torino è stato il re dell'Olimpico
E in una notte di febbraio il Gallo Belotti si prese Roma© BARTOLETTI
Chiara Zucchelli
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In una notte di febbraio, dopo le polemiche, il contratto annuale con rinnovo non semplice, gli infortuni, le panchine e le battutine di pessimo gusto, il Gallo Belotti si è preso Roma. Se l'è presa con un gol importantissimo, che ha rimesso le cose in parità con il Salisburgo e lanciato la Roma verso la qualificazione agli ottavi di Europa League, ma se l'è presa, soprattutto, con una prestazione spettacolare. Ha combattuto come un leone su ogni pallone, si è caricato la squadra sulle spalle correndo per due e forse pure per tre e, quando è uscito, l'Olimpico non solo gli ha tributato una meritata standing ovation, ma ha anche intonato un coro "Gallo, Gallo" che non è cosa da tutti i giorni. Non succede sempre, non succede per chiunque. Ma succede per chi esce dal campo stremato come ha fatto Belotti.

Belotti, una Vittoria Benedetta

Non sa ancora quale sarà il suo futuro, ma sa che il suo presente è questo: cerca ancora il primo gol in campionato - e l'astinenza gli pesa - ma ne ha fatti quattro nelle coppe, di cui tre in Europa. Se la Roma va avanti nella competizione è anche per merito suo e questo Belotti lo avverte, tanto che il giovedì sembri giochi più sereno. Intanto, lo aspettano giorni meravigliosi: ieri la sua primogenita, Vittoria, ha compiuto due anni e tra qualche settimana nascerà Benedetta, la seconda figlia. Belotti e la moglie hanno deciso di far nascere la piccola a Roma, la città che in una notte di febbraio ha imparato ad amare il suo papà.


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