CREMONA - La sconfitta è grave, gravissima, perché spinge la Roma fuori dalla zona Champions League nella giornata teoricamente più comoda. Ma negli spogliatoi tiene banco soprattutto l’incredibile lite che ha provocato l’espulsione di José Mourinho all’inizio del secondo tempo. Tutto è nato per un fallo non fischiato su Kumbulla sulla linea laterale. Mourinho ha protestato vigorosamente con il quarto uomo, Marco Serra, che ha richiamato l’attenzione dell’arbitro Piccinini. Il cartellino rosso è stato immediato ma le immagini mostrano il labiale di Mourinho che non accetta la decisione e indica lo stesso Serra: «È lui, è lui che ha sbagliato» urla, prima di allontanarsi e sedersi in tribuna centrale accanto al vice squalificato, Salvatore Foti. Il resto della partita con la Cremonese è stato poi (formalmente) diretto dall’allenatore dei portieri, Nuno Santos.
Lo sfogo
Fin qui parliamo di fatti. Ma Mourinho nel dopo partita lancia un’accusa molto dura: «Io sono un tipo emotivo ma non certo pazzo. Per reagire in questo modo qualcosa dev’essere successo. Ora voglio capire se posso muovermi in campo legale per difendermi perché non riesco a digerire di non poter lavorare nel prossimo weekend mentre magari il signor Serra va ad arbitrare, anche fosse nel campionato Primavera. Non voglio pensare né dire che lui, essendo di Torino, mi abbia voluto escludere da Roma-Juventus. Ma è ingiustificabile la maniera in cui sono stato trattato».
Chi l’ha visto?
Mourinho va oltre, alza il tiro, senza però svelare le parole che Serra gli avrebbe detto per provocarne la reazione. A quanto pare l’allenatore sarebbe scattato dopo che il quarto uomo, a seguito della prima protesta, gli aveva intimato “fatti i c... suoi”. Un video invece racconta che Serra (forse a espulsione già avvenuta) gli dica due volte “vai a casa”. «Dopo la partita sono sceso negli spogliatoi e ho chiesto a Serra di ammettere con onestà le parole che aveva pronunciato - ha spiegato Mou - mi ha risposto che non si ricordava. Ma è un bugiardo. So che non esistono le registrazioni del colloquio ma mi auguro che i signori della procura federale, che sono sempre attenti, abbiano annotato tutto. Magari un giorno Serra diventerà bravo come Rocchi, Collina o Rosetti ma da me, come persona, avrà sempre lo stesso rispetto che lui mi ha dimostrato». Poco, quindi.
Pesante
Sulla partita, invece, Mourinho non cerca alibi. Come possono esserci quando ti batte una squadra che non vinceva da 30 giornate e 27 anni in Serie A? «La scusa della stanchezza non esiste, perché erano passati cinque giorni da Roma-Salisburgo. Sembrava che la Cremonese si giocasse la vita e noi no. Nella ripresa siamo andati meglio, con i cambi di uomini e di struttura siamo riusciti a pareggiare. Francamente è una punizione troppo pesante». Dal possibile secondo posto la Roma si trova di nuovo alle spalle della Lazio. «Avevo chiesto ai giocatori di fare un gioco d’immaginazione: pensiamo che questa sia l’ultima di campionato, se vinciamo siamo in Champions e se non vinciamo siamo in Europa League. Purtroppo avete visto come è andata. Ma io non considero la Champions un obiettivo, preferisco dedicarmi a un impegno per volta».