La Roma non si ferma: Mourinho chiede una reazione

È una settimana importantissima per la squadra che domani vola in Spagna e poi affronterà il derby: per tre notti su quattro i giocatori saranno in ritiro per trovare la concentrazione
La Roma non si ferma: Mourinho chiede una reazione© AS Roma via Getty Images
Roberto Maida
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ROMA - Non c’è nulla di meglio di una grande partita per dimenticare una partita brutta. La Roma ne vede addirittura due all’orizzonte nel giro di quattro giorni, Real Sociedad e poi il derby. Ha un’opportunità sbrigativa: se arriva alla sosta con due buoni risultati, nessuno più le contesterà la sconfitta contro il Sassuolo. Per questo José Mourinho, che domani tornerà a parlare a San Sebastian alla vigilia dell’ottavo di ritorno di Euroleague e giovedì sarà in panchina, vuole ricompattare la squadra. Già domenica il suo staff, su input dell’allenatore, ha riunito i giocatori per qualche minuto nello spogliatoio, compresi gli assenti: Pellegrini, Cristante e Belotti. Mourinho, in quanto squalificato, non ha partecipato direttamente ma ha ovviamente indirizzato i contenuti. Alla squadra chiede di ritrovare le forze e lo spirito per passare il turno europeo e per scavalcare la Lazio in classifica. In fondo niente è ancora perduto nella corsa a un posto in Champions. 

Insieme

La settimana rende più semplice la ricerca di coesione del gruppo. Domani, dopo l’allenamento di rifinitura a Trigoria, la squadra partirà per la Spagna con un volo charter. E si tratterrà due notti in loco. A causa dell’orario della partita (ore 21), l’aeroporto di San Sebastian non ha concesso il decollo di aerei in tarda serata. Sarà però anche un’occasione per stare insieme e riposare un po’, a 72 ore dal derby. La comitiva della Roma rientrerà a Fiumicino verso l’ora di pranzo di venerdì e si sposterà direttamente a Trigoria per l’allenamento di scarico post-partita. A seguire Mourinho e i giocatori potranno passare una sera libera per poi ripresentarsi al campo sabato e tornare in ritiro, che nella fattispecie sarà obbligatorio e non facoltativo. La concentrazione e l’attenzione ai prossimi esami sarà massimale.

Sobrietà

Il fronte è compatto anche sulla questione arbitrale. Né la società né l’allenatore contestano l’operato di Fabbri, che ha sbagliato qualcosa (per esempio l’ammonizione di Matic per un fallo molto dubbio) ma non ha condizionato il risultato. La Roma ha mostrato solidarietà a Mourinho per il caso singolo - la lite con il quarto uomo Serra a Cremona - reagendo con il silenzio stampa alla conferma della squalifica. Ma nessuno a Trigoria pensa che gli arbitri in questa stagione abbiano penalizzato la squadra. Lo scorso anno era diverso. Ne parlò anche Tiago Pinto in un’intervista nella quale pretendeva «rispetto». Ma il vento da allora è cambiato. Lo dimostra anche il calo del numero di provvedimenti disciplinari a carico dei giocatori: l’espulsione di Kumbulla è stata la prima stagionale. Inoltre la Roma è scesa al quartultimo posto per numero di ammonizioni in Serie A (49 in 26 giornate, meno di due a partita). Nel 2022 chiuse il campionato sul podio delle squadre più indisciplinate: 91 cartellini gialli, cioè media 2,4 per volta. Emblematica in questo senso è l’evoluzione di Gianluca Mancini, che ha portato a 4 le sanzioni e non è ancora stato squalificato. Sarà lui, insieme agli altri leader italiani Pellegrini e Cristante, a trascinare la Roma nelle partite della verità. Loro tre più Dybala, il risolutore dalla classe differente, sono le rocce a cui si aggrappa Mourinho. Le assenze, contro il Sassuolo, hanno pesato almeno quanto le presenze. 


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