Roma, come può un muro arginare una (mini) tempesta

Doveva essere la notte della storica rimonta della Real Sociedad. E' stata la notte dell'eliminazione spagnola e dei tanti, troppi, falli
Roma, come può un muro arginare una (mini) tempesta© Getty Images
Chiara Zucchelli
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Doveva essere la notte della tempesta, della rimonta storica di cui si sarebbe parlato per anni. E' stata la notte in cui la Roma ha passato il turno piazzando un pullman davanti alla porta soffrendo, però, solo in un paio di occasioni. La fortuna aiuta gli audaci, si dice. Vero. Ma la fortuna, stasera, ha aiutato soprattutto la squadra che non è stata solo la più forte nel doppio confronto, ma è stata anche la più corretta. Perché tra la partita dell'Olimpico e quella di stasera a San Sebastian la Roma ha giocato a calcio: bene, molto bene, benino, male. Non è questo il punto. Ha provato a fare il suo, con i limiti che ha in questo momento - le punte segnano sempre troppo poco - e i suoi punti di forza. In particolare una fase difensiva che, in Europa soprattutto, è un bunker. Ma non è mai stata cattiva, nel senso peggiore del termine.

Real Sociedad, più calcio e meno calci

La Real Sociedad, squadra al quarto posto nella Liga, ha giocato poco a calcio, optando per un possesso palla continuo ma poco incisivo, e ha soprattutto pensato a picchiare duro. Pellegrini all'andata con 30 punti in testa, Karsdorp con un naso probabilmente rotto e Spinazzola con un taglio al ginocchio non sono una casualità. Sono una scelta ben precisa, quella di metterla sull'aggressività magari per stimolare chissà quale reazione da parte dei ragazzi di Mourinho. La Roma, invece, è stata brava a non perdere la testa. Mai. E con merito se ne va, ancora una volta, tra le prime 8 d'Europa. E' successo nel 2018, nel 2021 e nel 2022: troppo poco per essere un caso.


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