Roma, primo contatto tra Mourinho e i Friedkin dopo Budapest

Per la prima volta dopo la finale persa lo Special One ha incrociato il presidente giallorosso al Fulvio Bernardini: cosa è successo
Roma, primo contatto tra Mourinho e i Friedkin dopo Budapest© Getty Images
Jacopo Aliprandi
4 min

ROMA - José Mourinho a Trigoria si è isolato da tutte le situazioni extracampo e che lo stanno riguardando. Dai comunicati Uefa e l’inchiesta, alle critiche ricevute dopo la finale: il tecnico portoghese si sta mettendo tutto alle spalle per lavorare esclusivamente sulla sua squadra per l’ultima partita contro lo Spezia. L’ultima per prendersi l’Europa e chiudere questa stagione all’Olimpico con una vittoria per ringraziare i tifosi. Testa al presente, alla sua squadra, aspettando di incontrare una volta per tutte la proprietà per delineare il futuro. Sebbene un primo contatto con Dan Friedkin ci sia stato proprio ieri. Dopo l’allenamento con la squadra, lo Special One ha infatti incrociato il presidente della Roma al Fulvio Bernardini: i due si sono salutati per la prima volta dopo la finale persa a Budapest (Dan era andato via subito dopo la fine dei rigori), un incontro veloce, di pochi minuti, senza toccare il tema futuro. Quello è ancora atteso. Mou aspetta il famoso incontro che i tifosi sperano arrivi prima della partenza del tecnico per le vecanze, lunedì prossimo. Perché il tempo scorre, e la Roma ha bisogno di programmare la prossima stagione, ormai alle porte. José non vuole lasciare la sua squadra, i suoi tifosi, ma vuole garanzie per fare crescere ulteriormente il club e provare un’altra cavalcata in Europa League.

Mourinho punta sull'aspetto mentale

Una qualificazione da conquistare domani contro lo Spezia. La squadra ieri è tornata ad allenarsi a tutti gli effetti, oggi svolgerà l’allenamento di rifinitura prima di affrontare il club ligure. Mourinho lavora come ogni altro giorno, ma si sta concentrando più che sull’aspetto tattico soprattutto su quello mentale. Dopo aver perso la finale di Europa League ai rigori, con gli errori di Taylor e le polemiche del post gara, il suo lavoro è soprattutto sulla testa dei ragazzi, per farli risollevare dal brutto colpo e spingerli a dare il massimo nella gara di domani sera. Anche perché lui non sarà in panchina, quindi non potrà guidarli da bordocampo con la sua solita partecipazione sempre molto energica, né potrà parlare ai suoi ragazzi nello spogliatoio. Ci sarà Salvatore Foti, il suo vice, pronto a raccogliere le indicazioni di José e a seguirlo nei novanta minuti tra la stanchezza fisica e quella psicologica dei giocatori che erano in campo a Budapest. 

Mourinho, l'abbraccio dell'Olimpico e il futuro

Mourinho domani mattina sarà naturalmente con la squadra al Fulvio Bernardini per gli ultimi dettagli del match e la riunione tecnica, poi viaggerà con la squadra per l’Olimpico e saluterà i giocatori nel tunnel che li porterà negli spogliatoi. José invece si accomoderà in una saletta per guardare il match e dare spunti al suo staff, come accaduto anche nelle altre gare in cui è stato espulso. Non vedrà l’abbraccio dell’Olimpico, ma lo sentirà forte e chiaro. I tifosi sono pronti a ringraziare la squadra e il tecnico per la prestazione in Europa, e chiederanno - come hanno fatto in questi mesi - al tecnico di restare ancora in giallorosso. Il legame creato con lo Special One è unico, l’empatia creata è senza precedenti. Basti pensare che una volta rientrato nella capitale, davanti al Fulvio Bernardini si è fermato con un piccolo tifoso giallorosso e gli ha regalato una suya maglietta. Mourinho, i tifosi e i giocatori: un tutt’uno. «Non avete perso, non ho rimpianti. Sto qua. Sto qua per voi. Sto qua e basta. Sto qua e punto», ha detto il portoghese ai suoi giocatori dopo la finale. Mourinho non cerca altre offerte, vuole prima parlare con i Friedkin per avere una garanzia per il futuro sugli investimenti e sull’organigramma societario. I tifosi aspettano e sperano, e domani sono pronti a omaggiarlo. Anche senza vederlo.  


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