Roma, gli allenamenti di De Rossi
Di fatto De Rossi sta lavorando sodo in questi giorni, si sta facendo conoscere e sta insegnando ai giocatori i suoi metodi di allenamento. Molto presente in mezzo al campo, molto attivo anche nel dare consigli e suggerimenti alla squadra che sta studiando anche con colloqui individuali cominciati il giorno stesso del suo arrivo. Sta chiedendo intensità ai suoi, non tanto nella corsa - perché la squadra è stanca e acciaccata - ma nella trasmissione del pallone: «Veloce, veloce, veloce! Se siete stanchi rallentate le gambe ma muovete rapidamente il pallone». Parla ancora come uno di loro DDR, del resto ha pochi anni di differenza con i più “anziani” del gruppo e ancora un fisico da giocatore: «Come ai vecchi tempi eh? Sempre i più giovani vanno in mezzo», ha scherzato durante il torello. E sempre nell’esercizio: «Aspetta a smistare il pallone, finché non viene l’avversario non gioco così lo faccio correre. Sembra una cazzata ma non è così». Diretto verso i giocatori, che molti chiama per nome, ma anche molto spigliato in questi primi allenamenti conoscitivi. Vuole decisioni veloci con il pallone tra i piedi, così come le verticalizzazioni verso gli attaccanti, anche con i lanci lunghi. «Lavoriamo sul contromovimento dopo lo scarico, dovete avere gli occhi dietro la testa. Guardo qua e poi guardo là. E usate le sponde».