È il 28 agosto del 2022, riunione tecnica prima della partita: Tommaso Baldanzi sente pronunciare il suo nome nella formazione titolare dell’Empoli, che affronta il Lecce in campionato. L’allenatore che gli regala il debutto da titolare in Serie A è Paolo Zanetti, passato in pochi mesi da stratega dei 43 punti al doloroso esonero alla quarta giornata, un fulmine sceso guarda caso dopo una sconfitta con la Roma.
Zanetti, come le venne in mente di lanciare un ragazzino così gracile in campionato?
«Ho notato durante l’estate sia lui che Fazzini. Mi sono accorto che Tommaso aveva qualità diverse dalla media e che meritava di accorciare i tempi d’inserimento nella prima squadra. Non è stato difficile».
Quali sono le sue doti principali?
«E’ rapido e tecnico nello stretto. In più ha un bel tiro. Ma l’aspetto che più colpisce è la personalità: tanto è timido e riservato nella vita, quanto è sfrontato e spigliato in campo. Per lui giocare in allenamento o in uno stadio pieno non fa differenza».
Qual è il suo ruolo ideale?
«E’ un 10 classico, uno dei pochi rimasti. Per me può giocare trequartista in un 4-3-1-2 o sotto punta nel 4-2-3-1. Ma può anche imparare a fare la mezzala, certo con caratteristiche offensive».
Nella Roma sarà il vice Dybala in un 4-3-3 ibrido.
«Per me può anche integrarsi con Dybala, non essere solo la sua alternativa. Di sicuro ha molti margini di miglioramento e con un allenatore come De Rossi crescerà anche in una posizione nuova».
I suoi limiti?
«Deve rinforzarsi sotto l’aspetto fisico, mettere un po’ di potenza nelle gambe: così diventerà forte anche in progressione, a campo aperto, non solo nel palleggio e nel dribbling».
Tatticamente è maturo?
«Sì. Anzi è il giovane più intelligente che abbia incontrato. Ha una visione di gioco sempre lucida e non sbaglia mai una scelta».
E’ tutto mancino ma sabato allo Juventus Stadium ha segnato un gol importantissimo con il piede destro.
«Perché non ha paura, perché osa. Baldanzi rischia sempre la giocata a costo di sbagliare. E’ una dote, non un difetto per chi possiede il suo talento».
Cosa deve fare nella Roma per salire rapidamente di livello?
«Essere se stesso, rimanere calmo anche nei momenti in cui percepirà qualche difficoltà. Il carattere è giusto per una grande squadra anche se le pressioni saranno superiori rispetto a Empoli. Ma sono sicuro che allenandosi tutti i giorni con calciatori che parlano la sua stessa lingua, in termini tecnici, sarà un supporto decisivo nel suo percorso».
Nell’ultima partita di Zanetti sulla panchina dell’Empoli, persa appunto all’Olimpico contro la Roma, Baldanzi giocò solo mezz’ora. Perché?
«Perché era stanco e veniva da due partite impegnative con l’Under 21. Ma con me Tommaso è sempre stato un punto fermo, come dimostrano i numeri: nel primo campionato di Serie A ha segnato 4 gol. Io gli ho dato fiducia ma sono stato ripagato abbondamente».