Roma-Brighton, il precedente con gol di Pruzzo e Di Bartolomei

I giallorossi di Liedholm affrontarono gli inglesi nel 1981 in un Olimpico gelido: tra gli assenti Falcao, colpito da una "misteriosa" influenza
Adriano Stabile

Tra Roma e Brighton non ci sono precedenti in partite ufficiali, ma spulciando gli archivi spunta una sfida di domenica 15 novembre 1981, all'Olimpico, in un pomeriggio autunnale assolato, ma reso gelido da una tramontana sferzante. Fermo il campionato per gli impegni della nazionale, i giallorossi di Liedholm affrontano la formazione inglese, mettendo in palio il primo trofeo Barilla, lo sponsor dell'epoca del club di Dino Viola. La Roma è reduce dalla stagione del secondo posto con lo "scippo" del gol di Turone e, in quel momento, è prima in classifica dopo 8 giornate con un punto di vantaggio sulla Juventus, che poi vincerà lo scudetto dopo un testa a testa mozzafiato con la Fiorentina.

Pruzzo irrequieto e mattatore

Il match è noioso nel primo tempo e si accende nella ripresa: il primo gol porta la firma al 10' di Giovannelli, che scavalca il portiere Moseley con un delizioso pallonetto, poi pareggia al 32' lo scozzese Gordon Smith, che approfitta di una dormita della difesa romanista. Nel secondo tempo si sveglia Pruzzo, particolarmente irrequieto per aver giocato solo 5 minuti il giorno prima, a Torino, nell'Italia di Bearzot che ha pareggiato 1-1 contro la Grecia con gol di Bruno Conti. Il Bomber segna il raddoppio su calcio di rigore, concesso per fallo di Foster su Giovannelli, poi ispira un'incursione di Chierico con un geniale colpo di tacco prima del tris, nato da un'autorete di Foster su un suo lancio. Il definitivo 4-1 è siglato da Di Bartolomei, con la sua proverbiale botta, su assist dello stesso Pruzzo.


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La misteriosa assenza di Falcao

La Roma vince il primo trofeo Barilla, ma il presidente Viola, con grande fair play, dona la coppa agli sconfitti, che tornano così in Inghilterra a mani piene. Nella formazione giallorossa spicca l'assenza di Falcao, nascosta fino all'ultimo, tanto che il ct brasiliano Telé Santana, arrivato all'Olimpico proprio per vedere il Divino, resta spiazzato e deluso. Si parla di un'influenza che ha bloccato a letto l'asso sudamericano, ma Liedholm e il dottor Alicicco sembrano non saperne nulla quando sono interpellati dai giornalisti a fine partita. "Ma quale febbre! Gli ho dato un giorno di permesso, questa sera sarà con noi in ritiro", le parole dell'allenatore svedese della Roma. In regia, con la maglia numero 5, Falcao è curiosamente sostituito quel giorno da Marangon, che di solito fa il terzino sinistro. Nel Brighton delude Jimmy Case, ricordato per aver vinto la prima edizione del Bravo, premio messo in palio dal Guerin Sportivo sin dal 1978. Gianni Bezzi, che firma il pezzo della partita sul Corriere dello Sport del 16 novembre 1981, scrive: "Profonda delusione offriva il celebre Case, rimasto costantemente estraneo al gioco, defilato sulla fascia destra. Che differenza dallo splendido Case che proprio all'Olimpico di Roma quattro anni fa aveva conquistato con il Liverpool la Coppa dei Campioni travolgendo per 3-1 il Borussia!". Storie di altri tempi, che a Trigoria sperano di rivivere in questo 2024...

Roma-Brighton 4-1, il tabellino del 1981

ROMA: Tancredi, Spinosi, Nela, Perrone, Marangon, Bonetti, Chierico, Di Bartolomei, Pruzzo, Giovannelli, Faccini. In panchina: Superchi, Righetti, Garaffa, Giannini, Squicciarini. Allenatore: Liedholm.
BRIGHTON: Moseley, Grealish, Williams, Gatting, Foster, Stevens, Case, Smith, Robinson, McNab, Ryan. In panchina: Digweed, Ring, Wiltshire, Fleet. Allenatore: Bailey.
ARBITRO: Benedetti di Roma.
MARCATORI: 10’ Giovannelli (R), 32’ Smith (B), 65’ Pruzzo su rigore (R), 81’ autogol Foster (R), 90’ Di Bartolomei (R).
NOTE: pomeriggio gelido, 4.200 spettatori di cui 2.329 paganti per un incasso di 12.678.000 di lire. Terreno in ottime condizioni, angoli 7-0 per la Roma.

 


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Tra Roma e Brighton non ci sono precedenti in partite ufficiali, ma spulciando gli archivi spunta una sfida di domenica 15 novembre 1981, all'Olimpico, in un pomeriggio autunnale assolato, ma reso gelido da una tramontana sferzante. Fermo il campionato per gli impegni della nazionale, i giallorossi di Liedholm affrontano la formazione inglese, mettendo in palio il primo trofeo Barilla, lo sponsor dell'epoca del club di Dino Viola. La Roma è reduce dalla stagione del secondo posto con lo "scippo" del gol di Turone e, in quel momento, è prima in classifica dopo 8 giornate con un punto di vantaggio sulla Juventus, che poi vincerà lo scudetto dopo un testa a testa mozzafiato con la Fiorentina.

Pruzzo irrequieto e mattatore

Il match è noioso nel primo tempo e si accende nella ripresa: il primo gol porta la firma al 10' di Giovannelli, che scavalca il portiere Moseley con un delizioso pallonetto, poi pareggia al 32' lo scozzese Gordon Smith, che approfitta di una dormita della difesa romanista. Nel secondo tempo si sveglia Pruzzo, particolarmente irrequieto per aver giocato solo 5 minuti il giorno prima, a Torino, nell'Italia di Bearzot che ha pareggiato 1-1 contro la Grecia con gol di Bruno Conti. Il Bomber segna il raddoppio su calcio di rigore, concesso per fallo di Foster su Giovannelli, poi ispira un'incursione di Chierico con un geniale colpo di tacco prima del tris, nato da un'autorete di Foster su un suo lancio. Il definitivo 4-1 è siglato da Di Bartolomei, con la sua proverbiale botta, su assist dello stesso Pruzzo.


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