Roma, vertice decisivo dei Friedkin: cosa succederà adesso

Riunioni con Souloukou, Ghisolfi e De Rossi sul mercato, l’assetto societario e l’iter stadio. Il G4 pianifica il futuro
Jacopo Aliprandi

Tre giorni a Trigoria per organizzare e pianificare le strategie della nuova Roma. Dan Friedkin ha voluto partecipare dal vivo alle numerose riunioni che si sono svolte al Bernardini per programmare le prossime mosse che daranno ufficialmente il via alle danze, al nuovo progetto. Così nei giorni scorsi il presidente è sbarcato nella capitale e ha vissuto tre giorni non stop all’interno del centro sportivo, sempre insieme alla Ceo Souloukou, al diesse Ghisolfi e a De Rossi: un G4 che è servito prima di tutto per fare un’analisi della stagione che si è da poco conclusa, con ciò che non ha funzionato, sentendo naturalmente il parere dell’allenatore, e ciò che è migliorabile. Punti deboli e punti di forza, vere e proprie riunioni - come quelle andate in scena ieri anche in videocall - per preparare le nuove strategie che dovranno essere vincenti. Senza se e senza ma.

Roma, le scelte sul mercato

Friedkin non ha mai lasciato Trigoria, si è messo a disposizione dei suoi dirigenti per ascoltarli, confrontarsi e naturalmente coordinare la pianificazione della rosa a 360 gradi, affrontando, com’è ovvio, il tema del mercato in entrata e in uscita. Proprio su questo punto il numero uno giallorosso ha dettato le sue linee e le strategie, chiedendo di voltare pagina rispetto a quelle che sono state le operazioni di mercato delle ultime stagioni. Friedkin è stato chiaro: dalla prossima campagna acquisti vuole giocatori di proprietà, con fame e fortissima motivazione di dare tutto per la Roma, affinché si possano raggiungere gli obiettivi prefissati. Ecco quindi la linea: calciatori giovani e di qualità, con ampi margini di crescita e che possano diventare eventuali asset in futuro. Basta con i prestiti, basta con gli over 30, basta con le spese folli per gli stipendi. Se bisogna spendere lo si fa per i cartellini, abbassando il monte ingaggi che nella stagione appena conclusa è risultato essere il terzo più alto della Serie A. 


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Roma, la scelta su Spinazzola

E allora anche il futuro di Leonardo Spinazzola sarà lontano dalla Roma. La dirigenza ha deciso di non rinnovare il contratto del terzino trentunenne in scadenza di contratto per risparmiare 3,2 milioni di euro netti e puntare sul ringiovanimento della fascia. Anzi, delle fasce, perché pure quella destra vedrà gli addii di Celik e Karsdorp. Via Spinazzola, via anche Rui Patricio e quei giocatori che hanno deluso le aspettative e che a bilancio costano tanto. Troppo. Ha parlato di tutto questo Dan Friedkin con i suoi dirigenti, ma non solo.

Società e stadio: le scelte

Parte delle riunioni si sono svolte anche sul nuovo assetto societario e sulla riorganizzazione di Trigoria, poi il presidente si è ovviamente occupato di visionare con attenzione il dossier sullo stadio e lo stato di avanzamento del progetto Pietralata assicurato anche ieri dal Comune dopo l’ordinanza pronunciata dal Tribunale civile di natura cautelare sui terreni ma che non bloccherà l’iter. Friedkin ha infine espresso al management il desiderio di venire incontro ai tifosi con iniziative per avvicinare sempre più la Roma alla gente. Ben consapevole che le vittorie aiutano a rendere la squadra e i tifosi un tutt’uno. Le emozioni dopo la vittoria della Conference non potrà mai dimenticarle.


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Tre giorni a Trigoria per organizzare e pianificare le strategie della nuova Roma. Dan Friedkin ha voluto partecipare dal vivo alle numerose riunioni che si sono svolte al Bernardini per programmare le prossime mosse che daranno ufficialmente il via alle danze, al nuovo progetto. Così nei giorni scorsi il presidente è sbarcato nella capitale e ha vissuto tre giorni non stop all’interno del centro sportivo, sempre insieme alla Ceo Souloukou, al diesse Ghisolfi e a De Rossi: un G4 che è servito prima di tutto per fare un’analisi della stagione che si è da poco conclusa, con ciò che non ha funzionato, sentendo naturalmente il parere dell’allenatore, e ciò che è migliorabile. Punti deboli e punti di forza, vere e proprie riunioni - come quelle andate in scena ieri anche in videocall - per preparare le nuove strategie che dovranno essere vincenti. Senza se e senza ma.

Roma, le scelte sul mercato

Friedkin non ha mai lasciato Trigoria, si è messo a disposizione dei suoi dirigenti per ascoltarli, confrontarsi e naturalmente coordinare la pianificazione della rosa a 360 gradi, affrontando, com’è ovvio, il tema del mercato in entrata e in uscita. Proprio su questo punto il numero uno giallorosso ha dettato le sue linee e le strategie, chiedendo di voltare pagina rispetto a quelle che sono state le operazioni di mercato delle ultime stagioni. Friedkin è stato chiaro: dalla prossima campagna acquisti vuole giocatori di proprietà, con fame e fortissima motivazione di dare tutto per la Roma, affinché si possano raggiungere gli obiettivi prefissati. Ecco quindi la linea: calciatori giovani e di qualità, con ampi margini di crescita e che possano diventare eventuali asset in futuro. Basta con i prestiti, basta con gli over 30, basta con le spese folli per gli stipendi. Se bisogna spendere lo si fa per i cartellini, abbassando il monte ingaggi che nella stagione appena conclusa è risultato essere il terzo più alto della Serie A. 


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