Roma, dalle minacce alla vigilanza: le terribili giornate di Lina Souloukou

Intimidazioni alla Ceo giallorossa dopo l’esonero di De Rossi; la ormai ex dirigente della Roma è finita sotto tutela
Jacopo Aliprandi
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Minacce e insulti a Lina Souloukou e alla sua famiglia. La Capitale è sotto shock per quanto è accaduto  negli ultimi giorni alla dirigente greca, costretta alle dimissioni dalla terribile pressione dell'ambiente dopo la scelta della proprietà di esonerare De Rossi per affidare la panchina della Roma a Ivan Juric. Oltre alla contestazione civile per l’addio della bandiera giallorossa vi sono stati anche atti vili e intimidazioni alla Ceo, spaventata per la sua incolumità e quella dei suoi figli. Oltre agli insulti di alcuni “tifosi” arrivati fuori dai cancelli del Fulvio Bernardini il giorno del doppio annuncio, nelle ultime ore sono arrivate vere e proprie minacce a Souloukou sui social, ma anche con vergognose scritte sui muri della Capitale, fino a striscioni esposti fuori da Trigoria. La dirigente del club è stato allora sottoposta a “misure di tutela” proposte dalla Questura e approvate dalla Prefettura: una vigilanza a orari convenuti sotto casa della ormasi ex Ceo giallorossa, sul luogo di lavoro e nei posti frequentati da lei e dalla famiglia. 

Roma, le disposizioni per la Souloukou

Lina Souloukou, preoccupata per l'escalation di tensione e minacce e spaventata per l’incolumità dei suoi figli di tre e otto anni che - stando a quanto riportato da AdnKronos - sarebbero scortati per raggiungere le rispettive scuole dell’obbligo alla fine ha deciso di lasciare l'incarico. La decisione di metterla sotto tutela delle forze dell'ordine è stata presa durante l’ultimo comitato per l’ordine e la sicurezza. 

La solidarietà per Lina Souloukou

L’ex presidente della Roma, Rosella Sensi, costretta anche lei alla scorta nel 2008, ha voluto esprimere tutta la sua solidarietà a Souloukou: «La protesta è legittima, come le critiche e il dissenso. Non lo è mai la violenza che non appartiene alla nostra splendida tifoseria ma solo ad alcune mele marce. Io conosco bene quel senso di paura, ricordo i sassi lanciati verso la mia abitazione con mia figlia che aveva solo 25 giorni. Ho vissuto sotto scorta, e non auguro a nessuno di subire quel senso di sgomento. Esprimo per questo piena solidarietà a Lina Souloukou. Mi auguro, ma ne sono certa, che le proteste restino civili e non si concentrino mai sulla vita privata delle persone che hanno il diritto di vivere liberamente e senza paura». La paura in questo momento, come scrive Sensi, è inevitabile per chi teme non solo per la propria incolumità ma anche per quella dei propri figli. Per questo motivo è in dubbio la sua presenza in tribuna nella sfida di questo pomeriggio contro l’Udinese all’Olimpico, dove è prevista una vera e propria contestazione della tifoseria verso proprietà e dirigenza. Di quelle, si spera, civili e che non sfocino in atti vergognosi come le minacce alla dirigente greca. 


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