In queste ore a Roma non c'era persona più odiata di lei. L'odio è un termine forte ma è difficile sceglierne un altro per raccontare gli ultimi giorni di Lina Souloukou nella capitale. La manager greca, al netto delle orrende minacce che l'hanno costretta a rassegnare le dimissioni dopo l'esonero di De Rossi, paga evidentemente una strategia comunicativa di ferro che l'ha portata ad essere descritta (spesso a ragione, qualche volta a torto) come l'unica e sola plenipotenziaria di Trigoria. Ma chi è, davvero, la manager greca di 41 anni che per un anno e mezzo ha guidato la Roma? Sposata, mamma di due figli, aveva aperto con la sorella uno studio legale dedicato allo sport. Ex giocatrice di pallavolo, viene descritta come una manager spietata, tutta d'un pezzo. Si confida con pochissime persone, regala la sua fiducia ad ancor meno gente.
Lina Souloukou, le minacce e gli insulti sessisti
A Roma si dice che negli ultimi giorni avesse timore persino ad accompagnare i ragazzi a scuola, tanto da volerli tenere in casa per sicurezza. In Grecia non ha mai fatto i conti con un ambiente così ostile (toccato, prima di lei, a Rosella Sensi ma anche ai giocatori, con tanto di auguri di malattie compresi, come sa lo stesso De Rossi) ma ha dovuto combattere con battutine di pessimo gusto sulla sua altezza o sul suo essere donna. Un giorno un politico greco le disse che avrebbe fatto megio ad occuparsi "della moussaka da preparare a casa (piatto tipico greco, ndr)" invece che dell'Olympiacos. Niente di nuovo sotto al sole, che sia Atene o Roma. Lei ha reagito mettendosi a ridere, sorriso che raramente si è visto nell'anno e mezzo in cui ha guidato la Roma. Sempre più sola, sempre più isolata, anche se con pieni poteri. Fino alle dimissioni di oggi. Quale sarà il suo futuro? Si parla di Arabia o Francia, ma non ci sono certezze. Anzi una sì: continuerà a dormire non più di tre ore a notte, come ha detto in una delle rarissime dichiarazioni pubbliche della sua carriera. Con quali pensieri, però, lo sa solo lei.