Lina Souloukou dice addio alla Roma: le tappe della sua storia in giallorosso

La manager greca ha lasciato il suo incarico dopo 523 giorni. Ecco il suo percorso con i Friedkin, Mourinho e De Rossi, fino alla scelta di portare Juric sulla panchina romanista
Lina Souloukou dice addio alla Roma: le tappe della sua storia in giallorosso© AS Roma via Getty Images
Jacopo Aliprandi
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ROMA - L'avventura di Lina Souloukou alla Roma è terminata dopo 523 giorni. Era sbarca nella Capitale accolta dai tifosi, adesso volerà via dopo un esonero di De Rossi ma soprattutto quelle ignobili intimidazioni che hanno portato alle dimissioni per motivi personali. Oggi allo stadio sarebbe stata contestata (civilmente) insieme alla famiglia Friedkin: ha scelto di uscire di scena prima della delicata sfida contro l'Udinese, la prima con Ivan Juric in panchina. 

Arrivata il 18 aprile 2023, la manager greca è stata consigliata alla proprietà direttamente dal presidente del Psg Nasser Al Khelaifi dopo averla vista all'opera nell'Eca come membro dell'Executive Board. Un curriculum di livello, poco incline ai riflettori ma dal grande carisma e dalla forte personalità. 

Nei mesi in giallorosso Souloukou si è occupata di tanti aspetti del club. Forse anche troppi. Dalle vicende sul settlement agreement alle questioni relative al progetto stadio Pietralata, fino alla gestione dei costi tra Trigoria e Tolstoj (che ha deciso di chiudere) e i nuovi accordi commerciali (per tutte le squadre giallorosse) come quello stretto a ottobre 2023 con Riyadh Season e che ha portato 25 milioni complessivi nelle casse di Trigoria.

Parlavamo della gestione dei costi. A tanti dipendenti del Fulvio Bernardini non è stato rinnovato il contratto  in scadenza lo scorso giugno scatenando polemiche e dubbi sul suo operato. Sostenibilità è stata la chiave della dirigenza (su indicazione della proprietà), motivo che ha portato anche a nuovi accordi commerciali ma anche a ridiscuterne altri con partner già del club. Poi il mercato, l'ultimo estivo, nel quale la rosa è stata totalmente rivoluzionata. Via i giocatori che costavano di più sugli ingaggi, dentro giocatori giovani e potenzialmente asset per il futuro. 

Riservata, non ama stare sotto ai riflettori ma quando serve si deve fare anche portavoce della proprietà: "La famiglia Friedkin si vede come custode di un’istituzione amata dai tifosi e vuole renderla sostenibile e più forte, è molto più di un business. Dan e Ryan sono qui per restare". Non è rimasta invece lei dopo un inizio di stagione deludente, i dissidi con l'ex tecnico e la mossa di portare Juric nella Capitale. 


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