ROMA - Dal punto di vista regolamentare, nulla vieta a un imprenditore di comprare più società di calcio. Purché però, a livello nazionale o internazionale, non esista il rischio di incrocio in una stessa competizione tra squadre che appartengono alla stessa proprietà. Nel caso di Roma ed Everton, almeno per questa stagione, il problema non si pone perché gli inglesi non partecipano alle coppe europee (né contano di tornarci a breve: sono penultimi in Premier League).
L'escamotage usato da Redbull
In futuro la situazione potrebbe però essere diversa, sempre che i Friedkin non decidano di vendere la Roma o comunque non disimpegnarsi come azionisti di controllo del Consiglio di amministrazione. Nel secondo caso, un escamotage si può comunque trovare: la Redbull, padrona di Lipsia e Salisburgo, ha dimostrato all’Uefa di gestire direttamente solo uno dei due club. Di conseguenza entrambi hanno giocato la Champions League nella stessa stagione. Lo stesso è successo con il Manchester City quest’anno, dopo la sorprendente qualificazione del Girona che appartiene alla stessa galassia imprenditoriale.