Pisilli il 'normal baby': così ha stregato la Roma e Spalletti

Dall'esordio con Mourinho agli elogi di De Rossi, fino al gol decisivo segnato al Venezia con Juric. Il premio? La preconvocazione per la Nazionale
Roberto Maida
4 min

ROMA - L'errore da non commettere adesso è sbizzarrirsi con i paragoni: ecco, la nuova stella è il nuovo “qualcuno”. Pianino. Di Francesco, che alla Roma vuole bene, ha lanciato un appello: «Aiutatelo». Aiutiamolo, allora: Niccolò Pisilli è un ragazzo di 20 anni che ha appena cominciato la marcia verso una carriera importante. Il primo gol in Serie A, tra l’altro decisivo, segue di nove mesi la perla in Euroleague, due allenatori fa. Ma è meglio non chiedergli troppo di più. Basta poco da noi per cambiare idee e giudizi. Mourinho lo aveva notato e lanciato, De Rossi lo aveva elogiato e valorizzato, Juric gli sta insegnando a compiersi come calciatore e come atleta. Il resto verrà con il tempo. Deve essere così.

Pisilli, altro gioiello del settore giovanile della Roma

Di sicuro i tifosi sapranno amarlo in modo totalizzante, se continuerà a bruciare le tappe. Pisilli è un’altra vittoria del settore giovanile della Roma, che continua a portare al professionismo tanti talenti fuori dal comune: il trio del 2002, Calafiori-Zalewski-Bove ne è la recente conferma. I 2003, Tahirovic e Felix, si sono trasformati in preziose plusvalenze dopo essere stati individuati da Morgan De Sanctis e sgrezzati da Mou. E altri ne arriveranno. Il terzo portiere, il brasiliano Renato Marin, è un 2006 considerato fortissimo. Lo stesso vale per il coetaneo esterno destro Mattia Mannini. Entrambi però sono in scadenza di contratto, la Roma farebbe bene a stopparne le tentazioni.

Pisilli e la mancata cessione agli austriaci del Lask Linz

Già con Pisilli si era corso un rischio perché, dopo aver comprato Koné, Ghisolfi lo aveva promesso agli austriaci del Lask Linz nell’ultimo giorno di mercato. Sarebbe andato via in prestito, se non fosse intervenuto De Rossi, sicuro di poterne sfruttare le qualità anche nell’immediato. Sono proprio i momenti d’altra parte a stabilire le differenze tra una vita e un’altra: fino ai 16 anni Pisilli giocava pochissimo, era giudicato troppo gracile per il ruolo di centrocampista. A un certo punto è entrato e non l’hanno tolto più. Chissà se gli succederà anche con la prima squadra. Intanto la Roma può godersi un altro investimento garantito, che ha esordito nell’Under 21 di Nunziata ed è stato appena preconvocato da Spalletti in vista dei prossimi impegni della Nazionale. Mica poco.

Dal mito di Totti ai complimenti di Dybala

Il salto dall’anonimato alla popolarità non è semplice da gestire. Ma Pisilli sembra avere la mentalità adatta ad affrontarlo. Domenica sera, mentre festeggiava il gol al Venezia a casa in famiglia, ha raccontato di essere contentissimo ma anche che «avrei potuto segnare anche prima». È un giovane uomo che pensa soprattutto a migliorarsi, a imparare, fiero di assaporare il privilegio: rappresentare la squadra del cuore, che frequenta ormai da 12 anni. La spontaneità, l’umiltà e il sorriso gli hanno permesso di entrare già nelle grazie dei compagni più esperti. Dybala, per esempio, gli ha inviato i complimenti attraverso i social. Un onore per lui, che di Paulo portava il numero 21 nelle giovanili. E che è cresciuto a Casalpalocco, l’isola di benessere tra l’Eur e Ostia dove abitano tanti calciatori, nel mito di Totti.

L'emozione di Pisilli dopo il gol al Venezia

Domenica negli spogliatoi si è anche emozionato per i complimenti dell’atleta non vedente Davide Cassioli, che era allo stadio da tifoso e gli ha detto una frase fortissima: «Niccolò, mi hai fatto tornare la vista». Non poteva ricevere complimento più toccante. Ma ieri era a Trigoria a lavorare. Più di prima. Senza cercarsi in altre facce del passato ma pensando solo al futuro.


© RIPRODUZIONE RISERVATA