Roma, Juric resta a rischio: Ghisolfi continua la ricerca dell’eventuale sostituto

L’allenatore deve vincere contro il Torino per non essere esonerato. La presidenza dopo 36 ore di silenzio lo ha confermato
Jacopo Aliprandi
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Ivan Juric ha scavallato quel giorno della settimana risultato fatale per gli ultimi allenatori della Roma, quel martedì in cui i Friedkin decisero l’esonero sia di Mourinho che di De Rossi negli ultimi sette mesi. Il tecnico croato resterà alla guida della squadra anche nella sfida di domani sera contro il Torino. Poi chissà, chiaramente dipenderà dal risultato, dalla prestazione, dalla reazione dei giocatori in campo, da tante variabili che adesso lo tengono sì in gioco, ma naturalmente ancora a rischio. I Friedkin tra New York e la California - dove si sono spostati ieri - hanno comunicato a Ghisolfi la decisione di non cambiare nuovamente volto alla panchina della Roma. Sia perché per quella che sarebbe stata la terza sostituzione stagionale occorre riflettere attentamente sul candidato migliore, sia per non dare nuovi alibi ai giocatori, anche loro finiti nel mirino della proprietà e attentamente visionati anche dal direttore sportivo rimasto turbato e deluso dalla prestazione del Franchi ma anche dagli atteggiamenti dei singoli, dentro e fuori dal campo.  

Tutti al lavoro con Juric

Così dopo trentasei ore di silenzio, il club ha comunicato la linea societaria e la volontà di non scatenare ulteriori ribaltoni, a maggior ragione a un giorno e mezzo dalla partita contro il Torino. Juric ha allenato la squadra il giorno dopo l’umiliante disfatta di Firenze, parlando alla squadra, analizzando la partita, cercando di entrare nella testa dei singoli anche per valutare chi utilizzare contro i granata. Lo stesso ha fatto ieri dalle 15 in poi, nell’anomalo allenamento pomeridiano (Juric da quando è arrivato ha sempre scelto di lavorare la mattina) causato sia dal rientro di Hummels e Dovbyk dalla Francia dove hanno partecipato alla cerimonia di assegnazione del Pallone d’Oro, ma chissà, forse anche per motivi diversi e legati all’attesa di un’indicazione ufficiale da parte dei Friedkin. Dan e Ryan non si palesano nella Capitale dall’esonero di De Rossi: 42 giorni di lontananza, di assenza, quando invece sarebbe servito vedere presidente e vice (nonché proprietari) al Fulvio Bernardini, magari anche per ricevere una parola da parte loro sulla situazione per indicare la via a tecnico e giocatori. Oltre che ai tifosi.  

Roma, per Juric il Torino è tutto

L’assenza dei “custodi” della Roma non ha distolto comunque Juric dal suo lavoro, per cercare domani domani una vittoria fondamentale contro i granata dalla quale ripartire per distogliere l’attenzione dall’altra ricerca, quella di un nuovo allenatore. L’ombra dell’esonero è sempre dietro l’angolo, ma Juric non se ne cura: vuole giocarsi la sua possibilità fino all’ultimo, consapevole che servirà il massimo sforzo per uscire indenne dalle prossime partite. Il paradosso? Il tecnico si giocherà il futuro sfidando il proprio passato. Giovedì il Torino, domenica il Verona. Prima la squadra che ha allenato fino allo scorso giugno portandola al nono e decimo posto negli ultimi due anni, poi il club veneto con il quale in precedenza aveva prodotto gli stessi piazzamenti in classifica. 

Oggi la conferenza di Juric

Due sfide da vincere per scongiurare l’esonero, ma soprattutto per indirizzare la Roma alle altre due gare importanti della prossima settimana contro l’Union Saint Gilloise in Europa League e il Bologna in campionato. Ecco, quattro partite prima della sosta che Juric vuole vivere da tecnico della Roma. Poi, al rientro, subito il Napoli, il Tottenham e l’Atalanta. Il tecnico vuole vedere una reazione dalla squadra e lo confermerà oggi alle 12 in conferenza stampa: si aspetta una squadra viva, carica e motivata, pronta a superare anche l’ostacolo della inevitabile contestazione che l’aspetta domani all’Olimpico. Sarà una bolgia, ma il croato si aspetta di vedere un segnale dai suoi per vincere e salvarsi per un’altra giornata.  

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