La notte da leader di Dybala: il bacio, il gol e le frasi ai compagni

L'argentino sempre più leader della Roma: il racconto della sua serata magica contro il Torino
Roma-Torino, il gran gol di Dybala e l'errore clamoroso di Linetty 
Chiara Zucchelli
2 min

Non che sia una novità, ma aveva ragione José Mourinho: esiste una Roma con Paulo Dybala e una senza. C'è poco da fare, quando l'argentino c'è ed è in serata tutto per i giallorossi diventa più semplice. Il suo è stato un gol partita ma sarebbe riduttivo pensare solo a questo: Dybala, schierato centravanti al posto dell'influenzato Dovbyk, dove già qualche volta lo aveva provato De Rossi, è stato il leader tecnico e morale della squadra. Ha corso, lottato, guidato. Segnato. Ha baciato il pallone poco prima del fischio d'inizio e forse anche questo è stato un presagio. Ha guidato, lui che era ed è sempre il più applaudito del gruppo, la Roma sotto la curva e poi, a fine partita, si è goduto il premio di migliore in campo e anche il terzo posto, a parimerito con Higuain, tra gli argentini più prolifici in Serie A. Paulo ha segnato 125 gol, Crespo 153 e Batistuta (che a Roma ha vinto l'ultimo scudetto) 183.

Dybala, cosa ha detto dopo Roma-Torino

Quando glielo fanno notare, nel post partita, sorride: "Sicuramente è un traguardo bellissimo, ma spero di continuare così per me e soprattutto per la Roma e i tifosi". Dybala si è caricato la Roma sulle spalle e lo fa, oltre che in campo, anche davanti ai microfoni: "Era fondamentale vincere, venivamo da una settimana difficile, capiamo i tifosi ma dovevamo vincere e dare qualcosa in più. Sono molto dispiaciuto per Firenze ma oggi dovevamo dare un messaggio. Il gol? Non so dove stavo ma sapevo che la porta era vuota perché il portiere era di fronte a me, quindi ho calciato senza sapere dove fosse la porta". Solo lui, con il suo piede, poteva farcela.


© RIPRODUZIONE RISERVATA