Nostalgia di Hummels: in Germania lo rivogliono a casa

La Bild ha lanciato una campagna per riportare il difensore in Bundesliga: ci sono otto club interessati
Enzo Piergianni
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BERLINO - Lo hanno lasciato partire per l’Italia senza versare una lacrima, ma adesso in Bundesliga c’è la fila per riportare in patria Mats Hummels nella prossima sessione di mercato. Nel giro di tre mesi, in Germania l’indifferenza per l’espatrio del più numero 15 più amato dalla tifoseria si sta trasformando in una ondata di rimpianto. Lo ha rivelato un’inchiesta a tutta pagina della Bild Zeitung condotta personalmente dal caporedattore Walter M. Straten. Già nel titolo si sottolinea l’ampiezza dell’arco dei nostalgici: «Per otto club tedeschi Hummels ora sarebbe quello giusto!».

Hummels, il richiamo della patria

L’approdo infelice a Trigoria, anziché alimentare dubbi sull’efficienza del campione del mondo di Rio 2014 (tra i migliori in campo nell’ultima finale di Champions contro il City) moltiplica la solidarietà nei suoi confronti. La sua partecipazione con la compagna Nicole Cavanis alla premiazione del Pallone d’Oro tra i Top 30 della manifestazione ha avuto grande risalto mediatico. «Hummels ha 35 anni, anche a Roma guadagna abbastanza per pagarsi due pasti al giorno e vive in una delle città più belle del mondo - commenta la Bild Zeitung - però non è un tipo da concludere la sua grande carriera nella Dolce Vita». I club interessati al rimpatrio del popolarissimo Mats, elencati dal giornale, sono Borussia Dortmund, Bayer Leverkusen, Eintracht Francoforte, Stoccarda, Borussia Mönchengladbach, Augsburg. Più due grossi nomi della Serie B, l’Amburgo e l’Hertha Berlino. La Bild Zeitung sottolinea che a Dortmund come a Leverkusen e a Stoccarda, il campionato e la Champions hanno evidenziato problemi in difesa, per cui l‘esperienza di Hummels sarebbe un toccasana. «No, niente Dolce Vita, anzi lanciamo un appello urgente - scrive il giornale - Mats torna presto a casa, in Bundesliga».

Hummels, un momento poco propizio

Hummels da parte sua continua ad allenarsi aspettando che Juric gli conceda una possibilità. L’esordio di Firenze, come lui stesso ha chiarito nel suo podcast, «è stato la ciliegina sulla torta di una serie di cose che non sono andate bene». L’autogol, a partita già compromessa per la Roma, è stato emblematico di un periodo sfortunato. E di sicuro non lo ha aiutato a meritare le attenzioni dell’allenatore che lo vede soprattutto come alternativa a N’Dicka, tra l’altro un ex Eintracht, nel ruolo di centrale difensivo. A Roma per il resto si è ambientato bene. Vive la città passeggiando a lungo tra le vie del centro. Ma quando è stato ingaggiato, su input di De Rossi, aveva immaginato un’avventura molto più gratificante. Chissà se a gennaio gli verrà in mente di tornare a casa.


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