
Diego Perotti nella Capitale è soprannominato “l’uomo della provvidenza”, dei gol allo scadere nelle partite indimenticabili. Ha segnato la rete della vittoria romanista nella gara d’addio di Totti, consentendo la qualificazione alla Champions, due anni dopo ne ha fatto un altro decisivo allo scadere per giocare l’anno successivo in Europa League. Era l’ultima partita di De Rossi in campo e di Ranieri in panchina. Incroci del destino, immagini senza storia e che Perotti custodisce gelosamente tra i suoi ricordi: «Non sono mai stato un grande bomber, quindi aver segnato in quelle due gare così emotivamente e sportivamente importanti mi ha regalato un legame eterno con la Roma e i suoi tifosi. La chiamata di Maradone nell’Argentina e questi due momenti sono gli episodi più importanti della mia carriera. Sono entrato nella storia di tre personaggi simbolo di questa città, per me resterà per sempre un onore e un privilegio».
E adesso, cinque anni dopo, “Mister Wolf” Ranieri è tornato sulla panchina della Roma per risolvere i problemi.
«Ranieri è la persona perfetta per questo momento così delicato. Conosce la piazza, l’ambiente come anche De Rossi che secondo me avrebbe meritato altro tempo per sistemare la squadra. Ora con Claudio la Roma è andata sul sicuro, per me è una scommessa già vinta e riporterà la squadra in alto. È la persona perfetta, sa cosa si mette sulle spalle, ha il supporto dei tifosi e per come ha vissuto il calcio può aiutare sia lo spogliatoio dei grandi sia i più giovani. È la soluzione giusta per ripartire, la più concreta e la più adatta».
Che tipo è Ranieri nello spogliatoio?
«Il mister dà la carica rimanendo tranquillo, senza urlare, e questo non tutti sono in grado di farlo. Ti tiene concentrato, ti fa uscire la grinta e la cattiveria senza però dover dare mille indicazioni con gesti, urla o insulti. Trasmette chiarezza, è sempre vicino ai giocatori, è una figura paterna per lo spogliatoio. Nei momenti delicati, come questo in cui la pressione e la tensione avvolgono lo spogliatoio, Ranieri sa come riportarti alla calma, alla lucidità e all’attenzione della partita, indirizzando il focus esclusivamente su quello che va fatto in campo. Non ha mai bisogno di alzare la voce per farsi sentire. E poi è bellissimo vedere un tecnico che ama risolvere i problemi, soprattutto quelli della squadra del suo cuore: per questo motivo ha chiesto e continuerà a chiedere il coinvolgimento dei tifosi per aiutarlo in questa sua ennesima impresa. Questa squadra secondo me è fortissima, Ranieri riuscirà a valorizzarla».