Roma, per i conti la garanzia è Friedkin

Il bilancio 2024: perdite in calo rispetto all’esercizio precedente. Pesa l’assenza della Champions. Il deficit coperto dalla proprietà negli ultimi 5 anni
Roma, per i conti la garanzia è Friedkin© BARTOLETTI
Alessandro F. Giudice

Il bilancio 2023/24 dell’AS Roma sarà depositato tra qualche giorno e riporterà una perdita di 81,4 milioni. Seppure in leggero miglioramento rispetto ai 102,7 di perdita dell’anno precedente, resta un risultato ancora negativo che conferma lo squilibrio strutturale tra ricavi e costi con cui il club giallorosso si trova a convivere ormai da anni. Il risultato dell’anno appena concluso porterà le perdite aggregate della Roma negli ultimi cinque anni a sfiorare gli 800 milioni: un deficit sempre coperto dall’attuale proprietà che ha velatamente manifestato, anzi, l’intenzione di investire ulteriormente (già al mercato di gennaio) per rendere la squadra più competitiva.

Alla ricerca dei ricavi

Per riportare il club in carreggiata, il management dovrà cercare di incrementare i ricavi, soprattutto agganciando il treno della Champions che pare molto difficile anche quest’anno, stante l’attuale posizione di classifica. La difficoltà a entrare nella massima competizione europea resta nodo principale, oltre al taglio dei costi che rischia però di penalizzare ulteriormente la competitività sul campo. L’assenza dalla Champions dura ormai da cinque anni ed è un fattore molto penalizzante perché solo dalla partecipazione a questa competizione sarebbero arrivati almeno 200 milioni di ulteriori introiti che avrebbero mitigato le perdite. È anche un fatto dai contorni paradossali, se si considera che la Roma è addirittura quinta nel ranking Uefa (grazie anche alle due finali consecutive raggiunte): il miglior piazzamento tra i club italiani, dietro solo a corazzate europee come City, Real, Bayern e Liverpool.


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Roma, garanzia Friedkin

Senza una correzione di rotta la Roma potrebbe incorrere nuovamente nelle sanzioni del Fair Play Finanziario dopo che sarà concluso l’attuale settlement agreement, in scadenza nel prossimo mese di giugno. In mancanza di una profonda ristrutturazione della struttura economica, i risultati – pur rilevanti – conseguiti già l’anno scorso sul fronte degli incassi e del merchandising rischiano di rendere ancora più preoccupante la situazione. In questo momento, un club con il track record economico della Roma non può prescindere dal sostegno di una proprietà forte, capace di sostenere il club con iniezioni di capitale, ma soprattutto disponibile a farlo. Come Friedkin ha dimostrato durante gli anni della sua gestione, impiegando un volume di impressionante di risorse (quasi un miliardo complessivo) nell’investimento in un progetto che resta per ora una grande incompiuta.


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Il bilancio 2023/24 dell’AS Roma sarà depositato tra qualche giorno e riporterà una perdita di 81,4 milioni. Seppure in leggero miglioramento rispetto ai 102,7 di perdita dell’anno precedente, resta un risultato ancora negativo che conferma lo squilibrio strutturale tra ricavi e costi con cui il club giallorosso si trova a convivere ormai da anni. Il risultato dell’anno appena concluso porterà le perdite aggregate della Roma negli ultimi cinque anni a sfiorare gli 800 milioni: un deficit sempre coperto dall’attuale proprietà che ha velatamente manifestato, anzi, l’intenzione di investire ulteriormente (già al mercato di gennaio) per rendere la squadra più competitiva.

Alla ricerca dei ricavi

Per riportare il club in carreggiata, il management dovrà cercare di incrementare i ricavi, soprattutto agganciando il treno della Champions che pare molto difficile anche quest’anno, stante l’attuale posizione di classifica. La difficoltà a entrare nella massima competizione europea resta nodo principale, oltre al taglio dei costi che rischia però di penalizzare ulteriormente la competitività sul campo. L’assenza dalla Champions dura ormai da cinque anni ed è un fattore molto penalizzante perché solo dalla partecipazione a questa competizione sarebbero arrivati almeno 200 milioni di ulteriori introiti che avrebbero mitigato le perdite. È anche un fatto dai contorni paradossali, se si considera che la Roma è addirittura quinta nel ranking Uefa (grazie anche alle due finali consecutive raggiunte): il miglior piazzamento tra i club italiani, dietro solo a corazzate europee come City, Real, Bayern e Liverpool.


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