Adesso lo stanno scoprendo tutti in Italia: Manu Koné è tra i primi tre centrocampisti del campionato e i suoi margini di crescita sono inesplorati. Piace tantissimo alla Roma e ai romanisti, così come piaceva tantissimo a Daniele De Rossi che in estate, mentre lui era ancora del Borussia Moenchengladbach e si giocava le Olimpiadi con la Francia, lo convinceva a scegliere l'Italia nonostante le tante richieste. Una frase Daniele ripeteva spesso al centrocampista che smaniava dalla voglia di chiudere il mercato e, invece, doveva aspettare che a Trigoria chiudessero i conti per farlo arrivare: "Fidati di me". Manu si è fidato e ha avuto ragione: De Rossi lo ha portato a Roma, la società ha autorizzato un investimento superiore ai 20 milioni per un giocatore che già adesso ne vale il doppio. Ragazzo con un'enorme passione per la moda (marchi italiani e francesi i suoi preferiti, in Francia circolano foto di lui con una borsa Goyard che non era ancora così di tendenza come oggi), è talmente legato alle sue origini che quando era piccolo agli amici diceva: "Diventerò qualcuno ma non dimenticherò mai tutte le fermate della Rer". Cioè il treno che, dalla periferia, lo portava in città per inseguire il suo sogno.
Koné: le origini, dove è nato, l'infortunio e la sedia a rotelle
Nato a Colombes, circa 10 km a nord di Parigi, porta Villeneuve-la-Garenne nel cuore e addosso, visto che indossa la medaglia della città in cui è cresciuto. È lì che organizza la MK Cup, un torneo per aiutare i bambini del suo quartiere attraverso l'associazione “Génération Unis”. “Non dimentico da dove vengo", ripete spesso. E questa è una frase che lo caratterizza tanto. Per Koné non è stato tutto facile e il percorso per diventare un campione non è stato lineare: da ragazzino si è rotto una gamba ed è stato costretto ad utilizzare una sedia a rotelle per potersi spostare. L'infortunio lo ha segnato talmente tanto che all'Equipe lo ha raccontato così: "Cose del genere mi hanno permesso di costruire una mente forte, senza forse non sarei qui, ne sono orgoglioso. Francamente, in quel momento, avevo un po' paura di non giocare mai più a calcio, Ti fai tante domande, ti dici: ''Torno?''. E poi vedi arrivare gli altri, andare in nazionale... Loro stanno andando avanti e tu sei in una sedia a rotelle, dici a te stesso: ''è morto tutto, è finito tutto". Le cose, per fortuna sua, della Roma e della Francia, sono andate diversamente e oggi Koné è uno dei centrocampisti più ambiti d'Europa.
Koné, il contratto con la Roma e quanto vale oggi
Ventitré anni, ha un contratto con la Roma da tre milioni a stagione fino al 2029 e oggi sembra impossibile immaginarlo fuori dal campo. Juric diceva che aveva bisogno di "capire delle cose", per Ranieri va fatto giocare e basta. Il suo profilo box to box gli consente di tentare spesso il dribbling (72,8% di percentuale di successo durante la Bundesliga 2021-2022) e vincere i duelli uno contro uno: nel campionato tedesco che si è concluso a maggio nessuno ha fatto meglio di lui. Con la Roma, finora, ha giocato 18 partite su 19, da quando c'è Ranieri non si è riposato neppure un minuto, i gol sono stati due e anche la Francia adesso non ne vuole fare a meno. I piedi magari non saranno quelli di Zidane, ma Koné incarna in pieno il prototipo del centrocampista moderno. E di quel ragazzino in sedia a rotelle che aveva paura di non giocare più a calcio non è rimasto più niente. Se non le fermate della Rer da sapere a memoria per non dimenticare mai da dove si viene.