Roma, i pilastri di Ranieri e cinque situazioni piene di dubbi

I calciatori e i destini ancora da definire: ecco la situazione di Dybala, Paredes, Hummels, Saelemaekers e Pellegrini
Roberto Maida

Dybala, niente Galatasaray, aspetta il rinnovo

E’ stata una delle prime domande che Ranieri ha fatto a Dan Friedkin nell’incontro di Mayfair, a Londra: che succede con Dybala? Succede che la Roma ha provato a cederlo in estate e lo lascerebbe andare volentieri anche a gennaio per non essere obbligata a rinnovargli il contratto fino al 2026 a 8 milioni netti. Però Dybala è anche il calciatore che da un punto di vista tecnico può risolvere i problemi di una squadra titubante e, in tante caselle, povera di qualità. Per questo sul tema Ranieri è stato molto trasparente fin dal primo giorno a Trigoria: «Con me Paulo gioca sempre se sta bene. Come diceva Mourinho, c’è una Roma con Dybala e una Roma senza Dybala». Nelle ultime ore la tentazione Galatasaray, sottoposta soprattutto dal vivace entourage, sembra essersi raffreddata. Paulo vuole restare alla Roma e Ranieri lo vuole a Roma. Oggi e domani.


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Hummels, è il leader, altro che pensionato

Guardando la realtà a posteriori, sembra incredibile che Mats Hummels abbia giocato la sua prima partita da titolare nella Roma il 28 novembre contro il Tottenham, guarda caso nella città dove aveva giocato cinque mesi prima da titolare la finale di Champions. Anche Ranieri, per la verità, aveva notato qualche difficoltà atletica nel totem tedesco dopo i primi allenamenti che aveva diretto a Trigoria. Ma a un certo punto ha preferito rischiare, fidandosi dell’istinto di chi riesce a distinguere un campione da un mestierante. Hummels ha risposto velocemente da fuoriclasse della difesa. E ora, a 36 anni, sarà lui a valutare se restare alla Roma a fine stagione. Proprio per non prendere impegni a lunga scadenza a settembre ha firmato un contratto annuale. Ranieri proverà a convincerlo a rimanere.


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Paredes, era del Boca, ma ora ha dei dubbi

Se non fosse arrivato Ranieri, Leandro Paredes sarebbe già in Argentina. Nei due mesi bui in cui era stato ignorato da Juric, il padre aveva addirittura pubblicato una storia su Instagram che ne annunciava il ritorno al Boca a gennaio, con sei mesi di anticipo sulla scadenza del contratto con la Roma. Ma la svolta tecnica ha cambiato tutto. Paredes è tornato centrale, «imprescindibile», sta giocando partite di grande qualità. E magari potrebbe ridiscutere una decisione già presa, cioè rientrare a Buenos Aires alla fine di questa stagione. Il suo contratto prevede una clausola di rinnovo vincolata al 50 per cento delle presenze e alla qualificazione della squadra a una coppa europea. Ma il punto non è questo. Paredes ha nostalgia del Boca e della sua terra, però a Roma si sente a casa. Ha lottato per riprendersela. La sensazione è che tutto sia ancora possibile.


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Saelemaekers, il suo ritorno ha rilanciato la squadra

Quando si è rotto Saelemaekers, a Genova, le porte scorrevoli del destino sono intervenute a segnare la traiettoria della stagione: De Rossi lo ha sostituito con Hermoso, e ha incassato il gol del pareggio a tempo scaduto anche per la distrazione del difensore esordiente in A. Da lì la Roma ha cambiato allenatore, provocando uno sconquasso all’interno dello spogliatoio, fino a che Friedkin ha deciso di fermare la caduta chiamando Ranieri. Nel frattempo Saelemaekers ha superato il grave infortunio alla caviglia diventando subito un titolare insostituibile, da trequartista o da esterno. Ha già segnato 2 gol e soprattutto è entrato alla perfezione nello spirito preteso dall’allenatore. Il problema è che il suo cartellino è del Milan: di lui si parlerà più avanti, dopo lo scambio di prestiti che ha portato Abraham da Fonseca. Qui conterà molto la volontà dei due giocatori.


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Pellegrini triste e smarrito: il capitano è in bilico

Smarrito dentro alle sue fragilità, Lorenzo Pellegrini rischia seriamente di passare alla storia come un capitano anonimo. Non ai livelli di Florenzi, che durò solo sei mesi con la fascia per poi essere ceduto al Valencia a gennaio, ma quasi. E comunque l’ipotesi di un addio traumatico, in pieno inverno, non è affatto campata in aria. Il Napoli gli ha fatto sapere di essere interessato a prenderlo, se la Roma sarà disposta a liberarlo a condizioni ragionevoli. Ranieri, come si è capito leggendo tra le righe, non farà le barricate davanti alla partenza di Pellegrini, che ha bocciato proprio dopo il primo tempo giocato allo stadio Maradona: da allora gli ha concesso solo una vetrina da titolare, ricambiato dal gol contro il Braga, in mezzo a sette esclusioni. Lorenzo da parte sua pensa di lasciare la Roma da mesi: dall’esonero di De Rossi, più esattamente.


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Dybala, niente Galatasaray, aspetta il rinnovo

E’ stata una delle prime domande che Ranieri ha fatto a Dan Friedkin nell’incontro di Mayfair, a Londra: che succede con Dybala? Succede che la Roma ha provato a cederlo in estate e lo lascerebbe andare volentieri anche a gennaio per non essere obbligata a rinnovargli il contratto fino al 2026 a 8 milioni netti. Però Dybala è anche il calciatore che da un punto di vista tecnico può risolvere i problemi di una squadra titubante e, in tante caselle, povera di qualità. Per questo sul tema Ranieri è stato molto trasparente fin dal primo giorno a Trigoria: «Con me Paulo gioca sempre se sta bene. Come diceva Mourinho, c’è una Roma con Dybala e una Roma senza Dybala». Nelle ultime ore la tentazione Galatasaray, sottoposta soprattutto dal vivace entourage, sembra essersi raffreddata. Paulo vuole restare alla Roma e Ranieri lo vuole a Roma. Oggi e domani.


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