Sorpresa Dybala, c'è già il rinnovo fino al 2026: i dettagli su come è arrivato

Alla Roma guadagnerà 8 milioni di euro, premi inclusi, ma l’ingaggio può essere spalmato
Roberto Maida e Chiara Zucchelli
5 min

ROMA - Non ci sarà bisogno di aspettare l'ultima partita della prima fase di Europa League o il quarto di finale di Coppa Italia contro il Milan. Non ci sarà bisogno neppure di aspettare Udinese-Roma di domani. Nonostante l'amara sconfitta olandese, nonostante quell'uscita dal campo a testa bassa con la fascia al braccio diventata in poco tempo l'immagine della resa, Paulo Dybala è sceso in campo ad Alkmaar sapendo già di avere i numeri necessari per il rinnovo automatico. Come ha fatto considerando che alla fine della stagione manca ancora mezzo campionato più le coppe (due sole partite finora sicure)? Facile. Se la Roma andasse in finale sia in Coppa Italia sia in Europa League sarebbero 169 le partite nel suo trienno da giocare. Di queste Paulo ne ha giocate ad ora 101 ma non tutte valgono per il rinnovo: servono presenze da almeno 45', recuperi compresi, per arrivare al 50% dovuto. Quindi 84,5 partite da 45', totale: 3802 minuti e mezzo. Nelle partite in cui Dybala ha giocato almeno un tempo, il numero di minuti è stato raggiunto. E il rinnovo è scattato.

Un rinnovo di contratto da 8 milioni

Da questo momento, quindi, il campione argentino è un giocatore della Roma fino al 30 giugno 2026. Questo significa che resterà in giallorosso fino a quel giorno? Ovviamente no, nella vita tutto cambia in un attimo, figuriamoci nel calcio. Ma è chiaro che adesso non c'è più l'urgenza di sedersi a tavolino per discutere di rinnovi o eventuali ingaggi spalmati. Probabilmente sarà fatto, perché Dybala andrà a guadagnare compresi i premi circa 8 milioni, quando le parti lo riterranno opportuno. Senza frenesie.

Dybala, fascia di capitano e responsabilità 

Ora a Paulo interessa soprattutto risollevare la Roma. «Che altro posso fare?». Questo forse si stava domandando, chinato in avanti per la stanchezza e la frustrazione, alla fine della partita con l’Az in cui aveva provato quasi da solo a evitare la sconfitta. Ha colpito molto la scena del campione del mondo rimasto senza forze e senza sorriso, con la fascia da capitano che aveva ereditato negli ultimi minuti da Paredes, costretto a confrontarsi con un’amara realtà: non basta neanche lui al cento per cento, non esiste nessuno che possa salvare la Roma quando esce dai confini del Raccordo Anulare. Ad Alkmaar comunque, da leader tecnico e non solo, è stato il primo a camminare verso il settore occupato dai mille romanisti per ringraziarli del sostegno, che non è mancato mai anche dentro a una serata fredda e spenta. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità.

Dybala ha ritrovato continuità 

Dybala si sta prendendo le sue, più di sempre. Sette partite consecutive tra campionato ed Europa League in un mese, dal 22 dicembre al 23 gennaio. Se giocherà titolare domani a Udine arriverà a nove di fila in Serie A: lavorando con Ranieri ha ingollato una sorta di elisir della giovinezza, dal momento che non raggiungeva simili livelli di continuità da 7 anni. All’epoca giocò ininterrottamente dal 3 marzo al 22 aprile con la Juve di Allegri. «Se Paulo sta bene, se lo vedo correre e pressare, io lo faccio giocare. Gestendolo, naturalmente» ha detto Ranieri ad Alkmaar, prima di sapere che lo avrebbe lasciato in campo fino al minuto 94 sotto la pioggia. Domattina, confrontandosi con lui, deciderà se utilizzarlo anche allo stadio Friuli, magari tenendo conto che Dybala può presentare nel curriculum 12 gol e 9 assist contro l’Udinese. La sensazione è che stavolta andrà in panchina, magari a vantaggio del fratello minore Matias Soulé che in Olanda ha trasmesso segnali di vitalità. Per essere al top giovedì contro l’Eintracht, la partita della verità anche per il Dybala Rinnovato.

 

 

 


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