
Osservandolo con attenzione quando veniva inquadrato dalle telecamere di Dazn - ed è successo tante volte - ho provato a entrare nella testa di Claudio Ranieri. Ecco il resoconto (sintetico) della mia esplorazione. Preciso che mi sono fatto aiutare dall’intelligenza artificiosa. Quella artificiale, se avessi scritto Roma, avrebbe elaborato Cafu, Rocca, Totti, De Rossi, Alisson, Marquinhos, Bruno Conti, Falcão, Di Bartolomei, Nela e Pruzzo tutti insieme, ma in ordine sparso. Dall’AI non è che si possano pretendere miracoli.
Prima dell’inizio. «Oggi svuoto il barile. Questa trasferta l’avrei saltata volentieri, conta solo la partita di giovedì. Il fatto è che se va male anche qui... Ma non voglio pensarci... L’olandese lo devo vedere, Hummels lo congelo fino a martedì mattina. Tengo fuori anche Dybala e Paredes, con il Francoforte non posso fare a meno di quei due.
E con Celik che faccio? Lo metto o no? Ci ho pensato tutta la notte, mi è andato di traverso anche il frico. Se gioca come sa, lo tolgo dopo un tempo... Spero che Koné e Pisillino non fondano le bronzine».
Trentottesimo minuto. «Teniamo bene, però ‘sta palla al limite. Ma caz... Come si fa a prendere un gol del genere? Agli altri basta un’occasione e noi puntualmente finiamo sotto. Paghiamo ogni maledetto errore. Adesso vado a protestare per fuorigioco, fallo su Pellegrini, invasione delle zanzare tigre, la pancetta messa sull’amatriciana».
Primo minuto del secondo tempo. «Celik sta bene sotto la doccia, l’olandese non è male, provo le due punte. Dovbyk in avanti da solo fa fatica e non mi tiene un pallone. Vediamo con Eldorino (cit. José Mourinho)».
Cinquantesimo. «S’è svegliato Lorenzo, finalmente. Proprio non capisco: uno come lui, testa alta, destro e sinistro, visione, dovrebbe spaccare il mondo... Tra poco faccio uscire Baldanzi per Stephan. Poi metto Zalewski, Paolo e Cristante. Abdul, Dahl e Soulé li do al gatto».
Superata l’ora di gioco. «Un altro rigore, meritato. Poche distrazioni, now».
Dieci alla fine. «Risparmio il finale a Lorenzo, ha già dato tutto ed è anche ammonito. Paolo deve solo tenere palla, mi sa che la sfanghiamo».
A Udine Ranieri è entrato in campo che aveva 73 anni ben portati. Sotto di un gol ne dimostrava 83, per fortuna la testa ha funzionato come sempre alla grande e sul 2 a 1 è tornato quello dell’inizio. Lo vedo coinvolto come non mai. La Roma la sente troppo. La sua è sensibilità naturale. Naturalissima.